PENSIONI: Monti e Fornero hanno fatto cassa con le nostre pensioni. L’aumento dell'età pensionabile a 67 anni ha il solo scopo di finanziare i debiti delle banche. I ferrovieri rivendicano il riconoscimento del lavoro usurante e il ritorno al trattamento ante Fornero. Il Governo, che tramite l’On Poletti ha bocciato la modifica proposta dalla Camera, evidenzia la volontà di Renzi & co. di far strage dei diritti dei lavoratori nascondendosi dietro il paravento della trojka europea.
LAVORO: Con questo CCNL i sindacati firmatari hanno chiarito da che parte stanno. Per tutti i ferrovieri questo CCNL significa più ore di lavoro e meno ore di riposo. Per i ferrovieri dell’esercizio questo CCNL significa: termine del diritto al pasto, notti aumentate, vita sociale negata. Per il Personale Mobile, poi, con l’ultimo accordo IVU alla beffa si è aggiunto il danno. Ora la qualità del turno è condizionata alla produttività (punto 1 dell'accordo). Ciò significa mano libera all'azienda per continuare a massacrarci.
RIORDINO NORMATIVO: Per riuscire nell’obiettivo, apparentemente inconciliabile, di scaricare su alcune figure professionali tutte le responsabilità della circolazione dei treni e contemporaneamente demansionare le stesse figure, ANSF, RFI e Imprese Ferroviarie hanno messo in atto un pericoloso caos normativo senza precedenti nella storia ferroviaria italiana.
LICENZIAMENTI: I ferrovieri licenziati a causa del loro impegno a difesa della sicurezza di ferrovieri e utenti vanno reintegrati.
DEMOCRAZIA SINDACALE: Il testo unico sulla rappresentanza, siglato tra CGIL, CISL, UIL e Confindustria, serve ad instaurare nei posti di lavoro la loro dittatura padronal-sindacale. Contro questo ennesimo accordo truffa USB sta chiamando i lavoratori allo sciopero e contestualmente ha presentato un ricorso legale presso il tribunale di Roma. Il 14 settembre sapremo. Già a Torino un Giudice ha dichiarato illegittima l'esclusione dell’USB dall'elezione RSU presso la ditta “U-SHIN ITALIA. È chiaro che serve una legge sulla rappresentanza sindacale che ridia i diritti in prima istanza ai lavoratori, esattamente il contrario di quanto siglato con l’accordo del 10 gennaio 2014 (Testo Unico Sulla Rappresentanza Sindacale).
PER QUESTE RAGIONI SCIOPERIAMO COMPATTI