L’accordo del 16.09.2021, con il quale si legittima il “silenzio-assenso” per l'adesione al Fondo pensioni integrativo, sta intrappolando i giovani assunti, a partire dal 2019.
I sindacati promotori non stanno tutelando gli interessi dei lavoratori, ma solo i propri dato che gli stessi sono i co-gestori dei Fondi Integrativi.
I fatti, però, dimostrano che i rendimenti dei fondi pensione legati alle imprevedibili fluttuazioni dei mercati azionari sono aleatori e che il TFR/TFS è di gran lunga più conveniente.
L’unica arma per difendersi è informarsi e agire.
A tal fine diffondiamo il comunicato di denuncia di USB Pubblico Impiego sul fallimento dei Fondi pensione.
In allegato il documento informativo pubblicato dall'ARAN sui tempi e le procedure del diniego al silenzio-assenso dopo la prima fase transitoria e un fac-simile che i lavoratori coinvolti possono utilizzare per la comunicazione di mancata adesione al fondo integrativo PerseoSirio.
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FONDI PENSIONE, LAVORATORI SCIPPATI DI MILIARDI DALLA BORSA!
COVIP CERTIFICA IL FALLIMENTO DEI FONDI CO-GESTITI DA CGIL CISL UIL
In prossimità delle elezioni RSU del Pubblico impiego, durante la campagna USB contro l’adesione ai fondi pensionistici ed in particolare contro il silenzio assenso introdotto per i nuovi assunti, la Covip tuonava contro il nostro sindacato accusandoci di diffondere notizie imprecise.
Ma che diceva USB? Che i fondi si basano sulla speculazione che è immorale e che colpisce lavoratrici e lavoratori; che la Borsa non è affidabile e periodicamente (6-8 anni) precipita a danno dei piccoli investitori e che la prossima caduta era vicina.
I fondi pensione erano stati tarati sulla cosiddetta finanza etica, per essere presentabili da parte di Cgil Cisl Uil, ma sono stati travolti, com’era prevedibile, dalla speculazione sulla guerra (armi e petrolio).
Non esiste una Borsa etica. È basata sull’arricchimento a tutti i costi e chi si arricchisce non è la gente comune, ma gli specialisti senza scrupoli che vincono a danno degli sprovveduti, nel nostro caso i lavoratori che hanno riposto nei fondi le proprie speranze di avere una pensione dignitosa.
1. Come era prevedibile la Borsa ha confermato le sue cadute cicliche bruciando miliardi dei piccoli investitori. Chi aveva un montante di 100.000 euro oggi lo vede ridotto di una cifra tra 2300 euro (per le linee dei fondi CGIL CISL UIL basate sull’obbligazionario) e 1200 euro per gli azionari. La media ci dice che la maggior parte dei ‘pensionandi’ aveva investito in linee dei fondi (compresi quello Sirio-Espero) obbligazionario-misti e azionario. Pochi erano stati prudenti, forse scottati dalle precedenti batoste.
2. La seconda colonna della tabella (fonte Covip), chiarisce che nessun fondo in questi ultimi 10 anni è stato in grado di recuperare perdite così gravi. Anzi, le linee che ora (e da sempre) segnano i maggiori ricavi (quelle con azioni) vanno tra il 3,2% e il 5,6%.
In sostanza se si ripetesse (ma è altamente probabile che invece andrà peggio) il decennio 2011-2021 al massimo si potrebbero recuperare metà di quanto perso in questi mesi.
3. Il TFR è assolutamente competitivo a lungo termine e non fa perdere soldi (tutti i dati sono al netto di fiscalità e spese dei fondi che quindi sono ridotti proprio dei costi di gestione!).
I lavoratori che incautamente hanno aderito ai fondi ora dovrebbero chiedere conto a quei sindacati, Cgil Cisl Uil ai quali magari hanno anche dato sostegno alle elezioni RSU, che li hanno convinti, non senza un interesse materiale!
I FONDI INTEGRATIVI NON SONO LA SOLUZIONE PER AVERE UNA PENSIONE DIGNITOSA! QUELLO CHE SERVE È UNA PREVIDENZA PUBBLICA, SOLIDALE, UNIVERSALISTICA BASATA SUL RETRIBUTIVO.
USB Pubblico Impiego