Il TAR del Lazio ha deciso di cancellare le maximulte inflitte dall’Antitrust ad Acea (8,3 milioni di euro) e Suez Environnement (3 milioni di euro) per avere realizzato un’intesa restrittiva della concorrenza del mercato nazionale nella gestione dei Servizi Idrici condizionando così circa un quarto delle gare a livello nazionale.
Sicuramente una sentenza che risolleverà il morale del CdA Acea, ma che a nostro avviso dovrebbe risollevare anche il morale dei lavoratori.
Questo risparmio si aggiunge ai risultati ottenuti alla chiusura del primo trimestre 2008 : 34 milioni di utile netto in crescita (+8,6%) a fronte di ricavi di oltre 759 milioni con una progressione del 27,7%; un margine operativo lordo (MOL) che migliora del 19,3% pari a 138,2 milioni e un risultato operativo aumentato del 23,2% pari a 79,7 milioni.
Risultati che sommati al risparmio della multa non possono che renderci felici!!
Entrando nel merito delle cose vogliamo ricordare a tutti i lavoratori che la nostra organizzazione sindacale ha presentato all’Acea a febbraio ’08 una piattaforma di contratto integrativo in cui chiedevamo l’apertura di una discussione tesa a rivalutare ed a aumentare una serie di voci che compongono la nostra busta paga, partendo dal premio di risultato per passare alla rivalutazione del ticket (11 euro), alla revisione dell’indennità auto e via dicendo.
A oggi lo stato dell’arte è che l’azienda ha aperto la discussione solo sul premio di risultato.
Visti i risultati ottenuti dall’azienda alla chiusura del primo trimestre ’08, il riconoscimento ai lavoratori di quanto ottenuto è un diritto indiscutibile.
La redistribuzione del reddito deve comprendere non soltanto gli azionisti, ma soprattutto ed in percentuale adeguata i lavoratori, unici artefici di questi risultati.
Mobilitiamoci per costringere l’azienda ad aprire trattative che pongano al centro della discussione l’adeguamento economico dei nostri salari.
Non vogliamo più parlare di terza o quarta settimana, vogliamo un vero salario, con il ripristino di nuovi meccanismi che lo difendano dall’inflazione reale e che sia al livello di quelli europei.
La redistribuzione dei redditi non deve più essere solo a favore delle società ma deve invece consentire ai lavoratori di avere una busta paga adeguata all’enorme aumento del costo della vita registrato in questi ultimi anni.