Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

In Primo Piano

I lavoratori meritano serietà e verità. USB si sfila dalla polemica con Confintesa

Roma,

Pensavamo fosse finita lì, con la nostra necessaria risposta al duro e offensivo attacco portato da Confintesa con il Comunicato Flash 2019 N. 11 in cui eravamo descritti come “cialtroni” e “venditori di fumo”, ma il sindacato autonomo è tornato ieri a rincarare la dose con il comunicato Flash N. 12. Non vogliamo neanche entrare nel merito delle affermazioni contenute in quella comunicazione sindacale, preferiamo sfilarci da questa polemica agostana, ritenendo che le lavoratrici ed i lavoratori si aspettino che le organizzazioni sindacali risolvano i loro problemi e non che si aggroviglino in inutili polemiche. Ci sono da affrontare molte questioni importanti, a cominciare da quelle relative al giusto inquadramento ed alle prospettive di crescita professionale, argomenti d’interesse generale e prioritariamente delle lavoratrici e dei lavoratori delle Aree A e B (I e II Area), che da anni sono sfruttati senza concrete prospettive di soluzione a quello che viene comunemente definito mansionismo. Per questo è importante che si riunisca e lavori la Commissione paritetica per la revisione dei sistemi di classificazione del Comparto Funzioni Centrali, perché siamo convinti che una soluzione contrattuale sia possibile nonostante le disposizioni legislative. 
USB parteciperà ai lavori della Commissione, la cui convocazione è prevista dall’Aran per il prossimo 26 settembre, portando le proprie proposte che in questi anni sono state discusse con i lavoratori in decine di assemblee, nella speranza che le altre organizzazioni sindacali abbiano più a cuore la soluzione dei problemi che non l’ostilità verso il sindacato di base.
La crisi politica scoppiata in queste ore rischia di complicare ulteriormente il cammino verso la soluzione dei problemi e verso un rinnovo contrattuale che non accetteremo sia rinviato per anni, come accaduto nei dieci anni precedenti il CCNL del 12 febbraio 2018. Per opporsi al rinvio del rinnovo del contratto, così come alla mancata soluzione dei diversi problemi dei lavoratori, riteniamo debbano essere utilizzati tutti gli strumenti di lotta a disposizione del sindacato, come assemblee, manifestazioni e scioperi. Non ci sembra, con questo, di poter essere considerati “violenti” e tutti i sindacati dovrebbero difendere tali strumenti invece di criticare chi li utilizza.

Roma, 9 agosto 2019

USB Pubblico Impiego Funzioni Centrali