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Telecomunicazioni

I lavoratori omnia network in lotta

Roma,

 Questa mattina i 150 lavoratori OMNIA NETWORK della commessa SOGEI si sono presentati in massa davanti al Consiglio Regionale del Lazio inscenando una chiassosa e colorita manifestazione per difendere il proprio posto di lavoro e per porre all'attenzione dell'opinione pubblica l’ormai diffusa prassi di esternalizzare attività spesso istituzionali e coprire con rapporti di lavoro precario una esigenza stabile. Ma non ci si accontenta, il lavoro, una volta esternalizzato, sfugge ad ogni regola ed entra nei meandri più oscuri del mercato, quelli delle regole private applicate anche a soldi pubblici. La ditta che si aggiudica la gara subappalta a sua volta il servizio ad un’altra società, tenendosi ovviamente una parte dei profitti, ed il margine per chi svolge materialmente il lavoro diminuisce ancora.

 Il presidio ha ottenuto un primo risultato, l'Assessorato al Lavoro ha ricevuto una delegazione composta da sindacati e lavoratori, con in testa USB, che rappresenta la gran parte dei lavoratori interessati dalla vertenza. Dopo ampia discussione la Regione Lazio ha assicurato l'apertura di un tavolo che cerchi di risolvere alla radice l'annoso problema degli operatori di Call- Center, ossia l'introduzione di una clausola di salvaguardia che leghi i lavoratori alla commessa e renda stabile il rapporto di lavoro, salvaguardando allo stesso tempo le professionalità e l'efficienza del servizio stesso.

 I lavoratori, ottenuto il risultato, non fermano la mobilitazione e domani saranno davanti la sede centrale dell'Agenzia delle Entrate, in via Cristoforo Colombo, 426, per chiedere che le Agenzie, che non possono ritenersi estranee alla vicenda, intervengano per ottenere che i lavoratori adibiti al servizio vengano assunti direttamente da SOGEI, l’unica soluzione stabile per questa vicenda, o che, in subordine, abbiano garanzie di seguire la commessa, con vantaggio per la continuità del servizio e per gli utenti interni ed esterni.

 Un epilogo diverso avrebbe conseguenze disastrose per i contribuenti e per l'operatività delle Agenzie Fiscali. Salvaguardare il lavoro e la professionalità di chi svolge da anni un ottimo servizio, serve anche a preservare la macchina fiscale, un bene pubblico troppo importante per essere sacrificato sull’altare degli interessi privati.