Comifar alza l’asticella ancora una volta, e avanza una proposta per il raggiungimento dei premi di produzione che riteniamo irricevibile.
Si passa da una un parametro di 139 righe su media mensile a ben 155. L’azienda partendo dal presupposto che attualmente l’unità distributiva di Modugno viaggia ad una media di 152 righe al mese, considera il nuovo obiettivo alla portata.
Basterebbe però soffermarsi un attimo sulle attuali modalità lavorative nell’unità distributiva per rendersi conto di quanto tali numeri poggino su dati falsati. Sì, perché a concorrere alla media produttiva attuale vi è il lavoro di allestimento di impiegati che sulla carta avrebbero mansioni diverse e superiori.
A questo si deve aggiungere una riflessione sulle condizioni lavorative di chi è invece propriamente e contrattualmente impiegato nell’allestimento. USB ha aperto da mesi una vertenza per il riconoscimento del giusto livello di tali lavoratori, che come tutti in azienda sanno bene, non si occupano limitatamente dell’allestimento, ma che, anche in questo caso, svolgono mansioni superiori.
Non solo: l’azienda ricorre in maniera strutturale a lavoratori interinali, preferendo la precarietà all’aumento delle ore per i part-time a tempo indeterminato assunti in molti casi da più di 20 anni.
Aver accettato i nuovi parametri proposti dall’azienda per l’ottenimento dei premi di produzione significa certificare e foraggiare da parte di Cgil e Uil un sistema produttivo squilibrato che penalizza sempre di più i lavoratori. E ci chiediamo come possano i lavoratori iscritti a queste sigle supportare una scelta del genere.
Non siamo macchine. Abbiamo diritti, e soprattutto vogliamo che vengano rispettati!
Per tutto questo USB esprime senza se e senza ma la propria contrarietà a tale proposta, e disappunto per la sottoscrizione da parte di Cgil e Uil dell'accordo.
USB LP Bari/BAT