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IBM, altri 90 licenziamenti. USB: bloccare questo massacro sociale

Nazionale,

Durante un incontro avvenuto il 1° ottobre scorso presso gli uffici di Assolombarda a Milano tra le RSU IBM Italia, le OO.SS.  FIM, FIOM e UILM nazionali da un lato e IBM dall'altro, quest'ultima ha candidamente manifestato la "volontà di ridurre di poco meno di 90 unità il personale dell'intera azienda entro l'anno", così come testualmente riportato nel comunicato a firma congiunta IBM Italia spa, RSU IBM ed OO.SS sopra menzionate, seguito all'incontro.


L'azienda, sempre secondo il comunicato, "pur ribadendo i buoni risultati economici degli ultimi trimestri, ha presentato l'esigenza di una riduzione dei costi nei settori GTS, GBS, Cloud e di conseguenza dello staff, per migliorare il margine di profitto".


Da parte loro le OO.SS. presenti al tavolo hanno "valutato positivamente questo approccio di condurre le relazioni industriali" da parte dell'azienda per aver voluto "anticipare al Sindacato la problematica per arrivare a individuare in modo congiunto una soluzione non traumatica".


Sempre i Sindacati pur richiedendo "maggior chiarezza rispetto alle motivazioni industriali e economiche a supporto di questa richiesta" da parte dell’Azienda, hanno "proposto di costituire sin da subito una commissione tecnica bilaterale che valuti il numero di colleghi, stante l'attuale legge pensionistica, che potrebbero maturare i requisiti pensionistici entro il periodo di durata della NASPI o in un certo numero di mesi successivi al termine di detto periodo".


L'Azienda, manco a dirlo, "ha accettato questa proposta e quindi le parti hanno convenuto che, a tal fine, la commissione tecnica si incontrerà il 5 ottobre p.v."
Verrebbe da dire CI RISIAMO, ma purtroppo neanche questo è vero.
Questa volta siamo davanti a qualcosa di completamente nuovo e aberrante: la prepotente e spavalda ostentazione del potere e della sua legittimazione giuridica e politica.


Qui si licenziano 90 lavoratori e non si nasconde più  neanche per pudore il fatto che la causa non è la fantomatica “crisi” ma, spavaldamente, il mero “PROFITTO”.


Che in nome del profitto  si possa  infierire e continuare a devastare un tessuto già quasi necrotizzato, quale è quello del mondo del lavoro, è ormai prassi consueta, addirittura normata, accettata normalità, uso, costume…
Viene ormai quasi da contestare almeno moralmente la parvenza di incostituzionalità di questi ripetuti atti. L’articolo 42 della Costituzione italiana recita: La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto,di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti...   

  
Qui le parti sindacali, valutano positivamente questo approccio, propongono addirittura…  l’ennesima commissione bilaterale per l’efficiente scelta della metodologia da seguire per la “decimazione“.


E come sempre la metodologia migliore è accollare le altrui scelte sulle spalle della collettività. C’è la NASPI,  per far sì che l’Azienda non tiri fuori un bel mucchio di soldi per pagarsi in parte questa scellerata scelta.  


Ma quello che preoccupa ancor di più è che qui non c’è più conflitto, non c’è più nemmeno una voce fuori dal coro, qui sono tutti d’accordo, qui è tutto sotto controllo, omologato…  questa è la famigliola del Mulino Bianco…
L’importante è lavarsi l’anima e cercare soluzioni “non traumatiche”, come se possano esserci soluzioni non traumatiche al di fuori del NON LICENZIARE ALCUN LAVORATORE!


La RSU USB Sistemi Informativi rigetta in toto e stigmatizza ogni parola messa nero su bianco nel Comunicato stilato a firme congiunte IBM,  RSU IBM e  OO.SS FIM, FIOM e UILM, che ha fatto seguito all’incontro tra le parti avvenuto il  1° ottobre e invita ogni singolo lavoratore ad una reale presa di coscienza al di là delle chiacchiere e dell’informazione di massa che altro non è che lobotomia di massa.


La RSU USB Sistemi Informativi si dichiara fin da ora solidale con i lavoratori IBM e si ripropone di appoggiare qualsiasi iniziativa atta a bloccare questo massacro sociale che non vede più fine.

CONTRO I LICENZIAMENTI
CONTRO OGNI FORMA DI SFRUTTAMENTO
CONTRO L’IMPERATIVO CATEGORICO DEL PROFITTO
CONTRO LA FUNZIONE ANTISOCIALE DEL PROFITTO



RSU USB Sistemi Informativi Roma
USB Lavoro Privato