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IBM: la raffica dei licenziamenti non si ferma neanche a Natale.


Il 6 dicembre, è arrivata alle organizzazioni sindacali la lettera con cui IBM annuncia l’apertura delle procedure per il licenziamento collettivo per 184 dipendenti e 60 dirigenti, sparsi su tutte le sedi italiane.
Le aree coinvolte sono:
Sales Transaction Support  (STS), la scelta dell’IBM di spostare le attività verso le sedi di Bratislava, Praga, Budapest, Dublino e Madrid , dove il costo del lavoro, il regime fiscale  sono convenienti , fanno si che per ragioni di profitto ben  66 lavoratori siano dichiarati in esubero.
Global Business Services (GBS) la giustificazione per i 47 licenziamenti, è nel supposto basso valore aggiunto che caratterizza alcune attività e figure di quest’area.
Global Techology Services (GTS) nei suoi rami Infrastructure Service (IS) con 31  lavoratori da licenziare e la Technology Support Services, con 40 lavoratori dichiarati in esubero. Per un totale di ben 71  licenziamenti, tutti motivati dal costo della forza lavoro, dalla contrazione della domanda e da altre giustificazioni di carattere standard che nascondono le vere ragioni di IBM: fare cassa!
Come per le recenti ristrutturazioni che hanno già prodotto oltre 700 licenziamenti, IBM dichiara che non possono essere utilizzati altri ammortizzatori sociali o part time, perché a suo dire gli esuberi, sono strutturali, chiudendo così lo spazio a qualsiasi reale trattativa.
La strategia di IBM è nota da qualche tempo, quest’ultima ondata di licenziamenti, infatti, conferma il disegno della multinazionale di liberarsi del personale con anzianità e profili ritenuti ....costosi, appaltando lavoro all’esterno, verso aziende controllate come il CIC o trasferendo attività presso paesi dove i lavoratori hanno salari più bassi e meno diritti.  
Una politica sbagliata e ingiusta nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie, una politica che vede IBM sottrarsi a un reale confronto, preferendo invece utilizzare lo Stato come cassa su cui  scaricare i costi della ristrutturazione  e i lavoratori come vite sacrificabili.
Come USB metteremo in campo tutte le iniziative possibili dallo stato di agitazione  che dichiariamo da oggi in tutti le sedi IBM.

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