Quando il sindacato unico cgilcisluil sosteneva che i 12 mln della norma non servivano e bastavano i fondi dell’ISS, noi rispondevamo che, invece, servivano eccome e che sarebbero stati determinanti per ri-avviare le carriere. E sebbene qualcuno da anni continua a sostenere che l’ente è vicino al fallimento, per inconfessabili interessi di bottega, il piano assunzionale approvato ieri è perfettamente sostenibile. Si pensi, per esempio che i pensionamenti del 2018 liberano 4 mln di euro e quelli del prossimo biennio altri 6,25 (quindi 10 mln in un triennio e senza attendere quota cento).
Ieri, per esempio, girava voce, ci dicono di fonte sindacale, che il PTA approvato non sarebbe stato mai applicato. Ma abbiamo imparato che impreparazione e strumentalità sono alla base di questi ‘sentito dire’. E come tali vanno trattati. La realtà è che dalla lunga lotta a cavallo del capodanno 2017 è nato un altro pargolo, un pò meno bello (e lo spieghiamo dopo perché) ma piuttosto promettente. Il PTA 2018-2020, infatti, chiude (primo ente dopo l’Istat) la vicenda stabilizzazione precari storici, predisponendone le assunzioni, apre al nuovo reclutamento (nel quale vanno trovati gli strumenti per stabilizzare i precari anziani che rimarranno esclusi) e riavvia le carriere con 418 passaggi di livello nel triennio su una platea di 756 ricercatori/tecnologi (tasso di passaggio del 55,3%) e 30 selezioni riservate per i sottoinquadrati (sul triennio si può il 58,4% degli interessati). Tassi simili tra loro e simili ai recenti passaggi di livello!
Un piano che, a leggere i comunicati di altri sindacati (UIL al CNR, CGIL all’Istat e CISL all’enea), altri enti si sognano. Ma che come dicevamo è perfettibile, in particolar modo nella sproporzione tra la possibilità di passaggio dei II livelli (che arriva nel triennio al 66% anche a causa di almeno 20 pensionamenti) e quella dei III (che si ferma al 43,6%, addirittura ridotta a 39% nel caso dei tecnologi), senza dimenticare che i posti messi in selezione riservata da sottinquadrato posso essere aumentati a 53 già nel primo anno.
Nei prossimi giorni con comunicati categoriali vi informeremo dei vari aspetti specifici ma ora ci riproponevamo di darvi una prima informazione. I frutti dell’occupazione continuano a dare risposte ai lavoratori dell'Istituto e, insieme al completamento delle stabilizzazioni, da oggi riprendono il via anche le carriere.
Il processo va, però, sorvegliato ed accompagnato perché genererà anticorpi e atteggiamenti clientelistici. Come sempre. E come sempre insieme li combatteremo!
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