Il settore nazionale d’igiene ambientale ha visto negli ultimi anni un incremento dei ricavi, e gli 80 principali gestori industriali hanno aumentato i loro utili di 1,5 miliardi con punte di oltre 3,5 miliardi di euro. Mentre le maggiori aziende partecipate hanno fatto cassa non corrispondendo un miglioramento del servizio e gli investimenti sono stati meno di un miliardo a fronte di un fabbisogno stimato a circa 4 miliardi di euro.
Ma se il settore d’Igiene Ambientale non è in crisi, anzi produce utili e incrementa gli stipendi dei dirigenti, perché Cgil, Cisl, Uil e Fiadel hanno permesso che a sacrificarsi fossero i lavoratori?
Aumento dell’orario di lavoro di 2 h settimanali non retribuite, prestazioni straordinarie pagate meno, trattenute economiche sulla malattia, classificazione del personale al ribasso, l’estorsione salariale dei nuovi livelli d’ingresso che taglieggiano del 20% la paga base dei nuovi assunti, l’aumento dei carichi di lavoro con la progressiva adozione del mono operatore, sanzioni disciplinari più pesanti e aumento del periodo di preavviso in caso di dimissioni, questo è stato il risultato dell’ultimo rinnovo.
Questi sindacati firmano accordi con Confindustria per avere l’esclusiva della rappresentanza ai tavoli di trattativa, anche sui temi delicati della sicurezza, e imbavagliare le rappresentanze elette dai lavoratori. Si garantiscono distacchi sindacali e siedono insieme alle associazioni datoriali nei C.d.A. dei Fondi Integrativi per gestire i soldi dei lavoratori. Hanno trasformato il sindacato in agenzie di servizi e preferiscono curare patronati, caf e agenzie di consulenza. A questo è servita la rapina a danno dei lavoratori che associazioni datoriali e sindacati firmatari hanno portato a segno con il rinnovo dell’ultimo CCNL di Igiene Ambientale.
Il 10 Luglio 2019 scade il CCNL d’Igiene Ambientale
e già si preparano a “curare la compravendita” di diritti e tutele
Tutti i diritti, le tutele e gli aumenti salariali sono stati sempre conquistati con le lotte e la determinazione: questo ha sempre dato forza contrattuale a chi va a trattare con i datori di lavoro e ma la lotta paga quando la si fa fino in fondo e per difendere veramente gli interessi dei lavoratori. Senza opportunismi e senza trasformismi!!!
USB C’È e presenterà una piattaforma condivisa dai lavoratori
• Aumenti salariali certi contro l’obbligo di adesione ai fondi integrativi;
• Riduzione dell’orario di lavoro, riduzione delle flessibilità, no alla domenica lavorativa;
• Revisione al rialzo dell’inquadramento professionale, no ai sottolivelli d’ingresso;
• Si alla produttività ridistribuita ai lavoratori, no al PdR che penalizza malattia e infortunio;
• Clausole sociali vere ed esigibili e CCNL unico di categoria contro il sistema degli appalti al ribasso;
• Ripubblicizzazione di tutto il settore d’Igiene Ambientale contro le infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione dei rifiuti;
• Diritti sindacali alle rappresentanze scelte liberamente dai lavoratori che non firmano contratti non condivisi.
• Sicurezza vera, con dpi adeguati, mezzi efficienti, tempi di lavoro adeguati e riduzione dei carichi, no all’operatore unico con aumento di carichi e fattori di rischio.