Il 10 febbraio USB Scuola sarà in sciopero e in manifestazione al Ministero dell’Istruzione e del Merito insieme alle lavoratrici e ai lavoratori precari e precarizzati e agli studenti.
Scioperiamo per il cosiddetto “organico covid” ATA, la cui presenza all’interno delle scuole non è più ritenuta necessaria al termine dell’emergenza sanitaria. Si conferma invece l’emergenza scuola, in particolare rispetto agli organici, visto che gli istituti sono in gravissima sofferenza per carenza di personale che assicuri vigilanza, pulizia e sicurezza.
Scioperiamo per i docenti idonei dei concorsi 2020, ordinari e straordinari, svolti in tempi prevedibilmente biblici e in condizioni inqualificabili, con continue modifiche nelle modalità di effettuazione delle prove e che hanno portato ad una situazione di costante incertezza dovuta a scadenze delle graduatorie prive di ogni logica e precedente legislativo in una scuola sempre più in affanno per carenza di docenti.
Scioperiamo per i docenti precari inseriti in GPS, i cui destini sono legati ad un algoritmo mai ben chiarito e un regolamento supplenze obiettivamente punitivo.
Scioperiamo per i docenti di ruolo ancora vittime di vincoli penalizzanti che li costringono a non potersi trasferire da una scuola a un’altra, da una provincia a un’altra, restando spesso lontani centinaia, quando non migliaia, di chilometri dalle loro famiglie.
Scioperiamo per i lavoratori ex LSU e di cooperativa, che ancora attendono la terza procedura di internalizzazione, che viene continuamente rinviata.
Scioperiamo per gli studenti, obbligati ai PCTO tantissime volte in condizioni di rischio per la loro salute e, talvolta vittime di incidenti letali, per i quali il Ministero sa solamente indicare una soluzione in un’assicurazione. Ma gli studenti devono imparare in condizioni di sicurezza, all’interno dei laboratori e nelle aule scolastiche, non in situazione di sfruttamento da parte delle aziende e a rischio della propria vita.
Scioperiamo per tutti i docenti e per tutto il personale ATA in servizio, che con grande impegno proseguono il proprio lavoro in edifici frequentemente fatiscenti, in aule sovraffollate, sommersi da carichi di lavoro e responsabilità sempre maggiori, a fronte di un salario del tutto insufficiente a colmare i rincari dovuti all’inflazione e alla guerra.
In queste condizioni disastrate, i fondi del PNRR vengono incanalati in digitalizzazione e tecnologie, necessità di secondo se non di terzo piano in confronto a quelle relative agli organici, senza i quali le scuole non possono funzionare.
Le variegate realtà della scuola si uniranno il 10 febbraio per una lotta comune per l’aumento degli organici e per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di tutto il personale della scuola, precario e di ruolo, ATA e docente e degli studenti, destinati dai governi ad un futuro di precarietà e sfruttamento al quale continuano decisamente ad opporsi.
Appuntamento il 10 febbraio alle 10 al Ministero dell’Istruzione: basta precarietà!