USB chiama tutti i lavoratori a manifestare a Roma il 27 Ottobre per far diventare questa giornata una scadenza importante anche a livello sociale e sindacale e che indichi una via di uscita dalla crisi e dalle politiche di austerità dal punto di vista di chi lavora.
E' ora di dire con chiarezza che chi sostiene gli interessi della BCE e del Fondo Monetario Internazionale, dei grandi capitali, dell'Europa delle banche e della finanza è nemico dei lavoratori, dei pensionati, dei precari e dei disoccupati.
Le politiche del governo Monti stanno finendo di distruggere lo stato sociale, stanno producendo povertà e disoccupazione. Il lavoro manca e non c'è famiglia che non conti almeno un cassaintegrato, un licenziato, un precario o un disoccupato. I salari e le pensioni sono fermi e con l'inflazione che aumenta e le tariffe sempre più alte, il potere d'acquisto diminuisce sempre di più. I contratti di lavoro per il pubblico impiego sono bloccati da anni e nel privato non si rinnovano più e dove Cgil, Cisl, Uil e Ugl firmano un accordo è sempre al ribasso, sempre in perdita per i lavoratori con aumento dei carichi e dei ritmi di lavoro e riduzione dei salari.
Basta sacrifici e privatizzazioni per riempire le casse delle banche e dei soliti gruppi economici! Basta disoccupazione, precarietà e riduzione dei diritti, dei salari e delle pensioni per pagare il debito accumulato per preservare i profitti di pochi!
- Per ricostruire uno stato sociale che si occupi dei più deboli, dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, dei migranti, delle donne e degli uomini che non ce la fanno più ad arrivare a metà del mese, che non riescono più a curarsi.
- Per per uno stato nel quale la giustizia sociale non sia un miraggio e nel quale le aziende non possano fuggire all'estero con i capitali lasciando dietro di loro disoccupazione e disperazione.
- Per la nazionalizzazione delle grandi aziende strategiche del Paese, dalla Fiat all'ILVA di Taranto, dall'Alitalia all'industria sarda, perché il pubblico torni ad intervenire direttamente nell'economia.
Il 27 Ottobre deve essere una giornata che indichi anche un nuovo modo di fare sindacato: no al collaborazionismo e alla concertazione di Cgil, Cisl, Uil e Ugl che hanno accompagnato le peggiori riforme sulle pensioni e sul lavoro degli ultimi decenni senza un minuto di sciopero.
Riportare democrazia nei posti di lavoro con una legge sulla rappresentanza sindacale che spazzi via “l'industria del consenso” creata intorno al lavoro e restituire al sindacato il ruolo che gli compete.
Oggi contro Monti, come ieri contro Padoa Schioppa e Tremonti ed eventualmente domani contro Montezemolo. Basta con i monti....ma non andiamo al mare...