Lunedì 28 luglio approderà in Aula alla Camera il Dl 90/2014, parte della più complessa riforma della pubblica amministrazione annunciata da Renzi.
“Non convertite quel decreto”: l’USB Pubblico Impiego lo griderà chiaro e forte lunedì 28 luglio in Piazza di Monte Citorio, con un presidio che prenderà il via alle 14.00, rivolgendo ai parlamentari della Camera quell’invito che è stato fatto proprio da migliaia di lavoratrici e lavoratori pubblici, che in queste settimane hanno tempestato di mail e cartoline di protesta Deputati e Senatori.
“E’ un provvedimento che non migliora la pubblica amministrazione né contribuisce a fornire maggiori servizi pubblici”, afferma Luigi Romagnoli, dell’Esecutivo nazionale USB Pubblico Impiego. “Di contro, in deroga all’articolo 2103 del Codice Civile, si introduce la mobilità obbligatoria entro un raggio di 50km e il possibile demansionamento del lavoratore considerato in esubero che non trovi collocazione in altra azienda, ignorando professionalità, diritti ed esigenze di vita dei lavoratori”.
“Ma non finisce qui – prosegue il dirigente sindacale della USB – si tagliano del 50% distacchi e permessi sindacali, con i chiari obiettivi di delegittimare il sindacato e cancellare democrazia e tutele nei posti di lavoro”.
“Gli emendamenti che si stanno votando in Commissione – incalza il sindacalista – sono palliativi. Ci troviamo di fronte ad una svolta autoritaria di attacco frontale al pubblico impiego, che trova riscontro anche nelle riforme costituzionali attualmente in discussione. Contro questo neo autoritarismo – conclude Romagnoli – l’USB si opporrà in tutte le forme e i modi possibili”.
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