Mercoledì 5 marzo, in occasione dell’incontro tra la Confindustria e i sindacati concertativi sulla riforma della struttura della contrattazione, la CUB ha indetto un presidio davanti alla sede nazionale di Confindustria.
Con questa iniziativa la CUB esprime il suo forte dissenso nei confronti dell’intesa che Confindustria e CGIL CISL e UIL stanno definendo senza alcun rapporto con i lavoratori interessati, attraverso la quale verrà ridotto a zero il valore del Contratto Nazionale di Lavoro rendendolo di fatto una semplice garanzia del salario minimo contrattuale.
In base a questa intesa, tutto il resto viene demandato alla sede di contrattazione integrativa, legando eventuali aumenti salariali ad ulteriori aumenti di produttività e all’andamento economico dell’impresa: in poche parole alla magnanimità di padroni che, a fronte della riesumazione di un vero e proprio “cottimo”, concederanno qualche briciola dei loro utili.
Il CCNL quindi rischia di non avere più alcuna funzione di redistribuzione economica, ma diverrà mero strumento di adeguamento dei salari all’aumento del costo della vita secondo una oscura formula - l’“inflazione realisticamente prevedibile” - mentre la contrattazione decentrata (sia essa aziendale o territoriale), che oggi investe non più del 10% delle aziende e coinvolge non più del 30% dei lavoratori, andrà ad assumere il vero ruolo negoziale.
Ovviamente secondo criteri di “flessibilità rispetto alle specificità settoriali”, ovvero la possibilità di derogare pattiziamente alle previsioni normative del Contratto Nazionale, magari anche sul fronte delle tutele della salute nell’ambito aziendale. Ma la lugubre quotidiana sequenza di omicidi sul lavoro, come gli ultimi ieri a Brindisi, impone il deciso ribaltamento della logica che considera tutto, anche la vita umana, sacrificabile sull’altare della produttività e del profitto. Per rivendicare il diritto alla sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, a difesa del Contratto Collettivo Nazionale, per un meccanismo di tutela automatica dei salari, per una reale democrazia sindacale, la CUB sarà domani in piazza a presidiare la sede di Confindustria.