Ieri 12 ottobre, alla conferenza generale della dirigenza è esplosa una vera e propria bomba che, lasciando tutti di sasso, ha fatto emergere in tutta la sua portata la rottura tra il Presidente dell’Istituto Avv. Crescimbeni ed il Direttore Generale Dr. Pianese.
Le parole del Direttore sono state pesantissime dichiarando apertamente, senza nessun equivoco, secondo quanto ci è stato riferito, che alla base della rottura non ci fosse soltanto una diversità di vedute sul modello organizzativo, ma il perdurare di una logica spartitoria delle nomine dirigenziali, fondata sulle lobby o cordate politico sindacali, a cui ancora una volta si è voluto piegare il nuovo Ordinamento dei Servizi ed il funzionamento dell’Istituto.
Una situazione che non poteva portare ad altro che alle dimissioni di uno dei due e, onore al merito, il Direttore è stato conseguente alle sue affermazioni.
Oggi dall’Ansa la smentita del Ministro Sacconi che conferma l’incarico del Direttore.
Conferma che dovrebbe portare il Ministro ad appoggiare il Direttore, non solo con comunicati di facciata e non tanto sul diverso modello organizzativo dell’Inpdap, ma proprio sul versante dello smantellamento delle logiche spartitorie delle nomine dirigenziali, di cui però la stessa politica è uno dei principali attori insieme con CGIL,CISL,UIL.
Dobbiamo tuttavia precisare, come abbiamo già fatto in un nostro precedente comunicato, la nostra contrarietà sia alla proposta del Direttore che a quella del Presidente.
Entrambi infatti, in un momento in cui per altro si sta discutendo di federalismo, si sono trovati paradossalmente d’accordo, per quanto ci risulta senza neanche il coinvolgimento della teconstruttura, sulla chiusura di alcune sedi provinciali e di alcune sedi regionali:
Asti, Verbania, Biella, Sondrio, Lodi, Lecco, Rovigo, Belluno, Rimini, Piacenza, Massa, Grosseto, Prato, Rieti, Isernia, Matera, Crotone, Ragusa, Enna, Pordenone, Imperia, Teramo, e le Direzioni Regionali del Molise e della Basilicata, mentre le Direzioni Centrali, per altro senza nessuna revisione del numero dei rispettivi uffici, continuano a proliferare.
Un’operazione in totale controtendenza rispetto alla tanto affermata vicinanza all’utenza, ed in un momento in cui l’Inpdap vede accrescere il suo ruolo nel territorio e d il suo bacino di utenti con l’attribuzione delle competenze provenienti dalla soppressione dell’Enam.
La RdB-USB, che ha fatto della denuncia della spartizione politico sindacale una delle sue ragioni fondanti, chiede ufficialmente il ritiro della determina presidenziale che ha prodotto tale sconquasso e l’apertura di un tavolo di confronto sul riassetto dell’Istituto, avendo già chiarito dove e come è possibile intervenire per garantire un vero presidio del territorio, recuperando ruoli dirigenziali oggi del tutto improduttivi anche con una profonda revisione del numero degli uffici della Direzione Generale, richiesta che possiamo avanzare con assoluta tranquillità visto che non abbiamo dirigenti da “tutelare”, per il 95% iscritti a CGIL,CISL,UIL.
Coordinamento Nazionale RdB USB P.I. INPDAP