In data 7 settembre 2012 è arrivata comunicazione del D.G. in tutti i Reparti Ulss 6: i cittadini stranieri non in possesso di tessera TEAM o certificato sostitutivo provvisorio, (i cosiddetti clandestini) per poter accedere al ricovero-servizi, dovranno dimostrare di essere in grado di sostenere le spese del ricovero anticipatamente direttamente o indirettamente (copertura assicurativa!).
E i dipendenti Ulss che non rispetteranno tali indicazioni potranno essere perseguiti con procedure disciplinari.
Cosa succedeva fino ad oggi: i pazienti non regolari venivano invitati al pagamento delle spese sulle prestazioni beneficiate, arrivava loro il “conto” da pagare a seguito del ricovero.
Queste persone il più delle volte sono indigenti e non essendo grado di sostenere oneri così importanti, alla fine le spese citate venivano “saldate” dall’Azienda stessa. Cioè da noi cittadini “regolari”.
Questa era secondo noi, una politica condivisibile, perché teneva conto delle condizioni sociali estreme alle quali queste persone erano sottoposte e del fatto che il diritto alla salute non deve guardare portafogli o frontiere.
Con questa nuova indicazione quindi le regole cambiano..i cosiddetti “clandestini” dovranno pagare anticipatamente le prestazioni e l’eventuale ricovero altrimenti verrà loro negato qualsiasi tipo di intervento.
Una decisione questa che cozza contro qualsiasi diritto umanitario.
Questa presa di posizione di Alessandri, è in palese contraddizione con l’art 3 della Costituzione ( tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali di fronte alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni sociali e personali..)
Oltre alla gravità di questa decisione ci sono anche questioni meramente amministrative che rendono di fatto inapplicabile la norma: come può procedere l’ufficio accettazione nel determinare anticipatamente il costo del ricovero, di tutte le analisi e di tutti gli interventi? Faranno dei preventivi come dai DRG?
COLPISCONO I COSIDETTI CLANDESTINI E INTANTO APRONO IL VARCO PER TORNARE AD UNA SANITA’ CHE TUTTI DOVREMMO PAGARCI?
Le difficoltà finanziarie della Sanità Veneta, la spending review che stanno già determinando “tagli” sul personale, servizi, posti letto ecc.. non sono certo determinate dal costo che le ulss sostenevano per questi pochi casi di cittadini “ cosiddetti clandestini”.
Ci sono invece altri aspetti e altri affari che hanno creato i debiti nella sanità: quali i “Progetti di Finanza”, le consulenze, certe libere professioni, appalti, ruberie ecc. …e se pensiamo alla nostra Ulss, il costo dell’affitto del seminario e perché non chiudere definitivamente il Reparto Dozzinanti che ha in questi anni determinato solo un costo, stante il ridottissimo numero di pazienti a pagamento che vi accedono (si parla di 1,2 posti letto al giorno, occupati).
Usb chiede allora, a gran voce che il D.G. dell’ULSS 6 , unico a prendere questa posizione, faccia subito un passo indietro e ritiri la disposizione.
La sanità pubblica, è un bene comune, un diritto universale che ha tanto valore soprattutto in questo periodo di crisi, dove sono sempre di più numerosi i cittadini, migranti che perdono il posto di lavoro e perdendolo ridiventano “ clandestini”.
Usb si attiverà nei prossimi giorni, anche coinvolgendo le comunità dei migranti, in azioni di protesta se sarà necessario.. abbiamo già chiesto nel merito un incontro urgente con Alessandri.