Lavoratori,
in occasione del 35° anniversario di costituzione dell’associazione vigili del fuoco volontari BREG, è stata organizzata un’esercitazione di antincendio boschivo a San Dorligo della Valle, in prossimità del valico italo-sloveno di Bottazzo. L’esercitazione ha coinvolto, oltre ai volontari dell’Associazione VVF volontari BREG, i volontari di Protezione civile dei Gruppi comunali di San Dorligo della Valle, Duino Aurisina, Monrupino, Muggia, Sgonico, Trieste ed inoltre i VVF volontari sloveni, il Corpo forestale regionale, e la SOGIT per garantire la sicurezza sanitaria.
Oltre 120 persone hanno partecipato alla simulazione di incendio con lo scopo di verificare e potenziare il coordinamento delle forze in campo, testare le attrezzature e le procedure operative in un territorio situato in prossimità del confine di Stato, che pertanto, nella gestione delle emergenze può coinvolgere operatori italiani e sloveni.
Al termine dell’esercitazione si è svolto un momento istituzionale al quale hanno partecipato il Vicepresidente e assessore regionale alla Protezione civile, il Ministro della difesa della slovena, il Prefetto di Trieste, il Vicepresidente della Provincia di Trieste e i Sindaci di San Dorligo della Valle, Sgonico e Muggia. C’erano proprio tutti!!!
E PER I VIGILI DEL FUOCO DI TRIESTE CHI C’ERA??? NESSUNO???
È possibile pensare che nessuno dei nostri funzionari o dirigenti o direttori sia andato a questa manifestazione perché il servizio non era a pagamento e quindi non rientrante nello spirito di sacrificio che di norma contraddistingue i nostri “capi”, i quali sono molto bravi a parlare di immagine, spirito di sacrificio, e doveri da compiere (magari gratis o al massimo a recupero) da parte degli altri ma non ritengono che tale condizione li possa minimente sfiorare se la parte in causa è proprio la loro tasca!!!
Eppure l’invito c’era e l’importanza era rilevante, visto il protocollo d’intesa vigente per la strans-frontiera tra Italia e Slovenija. Ed ha rappresentare il CNVVF come al solito c’erano la solita partenza (naturalmente di servizio, quindi con orecchio attento alle possibili chiamate) e l’associazione pensionati con “paperopoli”.
Del resto come biasimali i nostri grandi capi, se non pagano è doveroso che un professionista non dia la propria prestazione, certo è che il ragionamento decade se invece la parte in causa si chiama lavoratore e lo scopo è o l’immagine del corpo o l’ottimizzazione delle risorse; lì tutto è dovuto e il sacrificio diviene doveroso.