Un essere umano è stato ucciso all’alba dal fuoco che ha distrutto la baracca in cui era costretto a vivere a Borgo Mezzanone (Foggia), il ghetto che ospita in condizioni indecenti quasi duemila braccianti. Gli incendi lì sono frequenti: in poco più di un anno sono state quattro le vittime del fuoco.
Il coordinamento lavoratori agricoli USB ha convocato per il pomeriggio di oggi un’assemblea. È intollerabile la situazione in cui sono costretti a sopravvivere i braccianti di Borgo Mezzanone così come quelli di tutti gli insediamenti delle campagne italiane.
È intollerabile il silenzio di governo ed enti locali, preoccupati più per frutta e verdura che per le vite umane, come dimostra la cosiddetta “regolarizzazione” in corso.
Non si può più tollerare che l’unica misura allo studio della Repubblica Italiana sia l’istituzione eventuale di un distaccamento provvisorio dei vigili del fuoco nei pressi della baraccopoli di Borgo Mezzanone.
Non è il fuoco il destino dei braccianti, ma vita, lavoro, diritti e dignità.
Coordinamento lavoro agricolo Unione Sindacale di Base