Comincia a concretizzarsi in PCM l’attuazione della spending review!
La USB, a seguito della restituzione dei colleghi appartenenti al personale comandato cd “fuoricomparto”, ribadisce la netta contrarietà al criterio adottato “per la riduzione dei costi” secondo cui i lavoratori sono considerati la spesa da tagliare.
Questi provvedimenti, oltre che arrecare serie difficoltà ai colleghi comandati in PCM da svariati anni costretti a cercarsi un posto (magari proprio in quelle Amministrazioni che hanno dichiarato gli esuberi), creano difficoltà organizzativa all’Amministrazione che tuttavia non diminuisce le competenze aumentando di conseguenza i carichi di lavoro a chi continua ad operare all’interno dell’Amministrazione.
Contestualmente veniamo a conoscenza di nuove richieste di personale sia estraneo che appartenente ad altre pubbliche amministrazioni:
presso il Gabinetto del Ministro per gli Affari Regionali, Turismo e Sport sta arrivando personale dal Ministero degli Interni (segretari comunali);
il personale che apparteneva alla struttura di missione del PORE, le cui competenze sono state trasferite altrove, ha avuto un incarico di diretta collaborazione nell’ambito delle strutture del ministro per la Cooperazione Internazionale (Min. per la Gioventù…).
Qualora ciò corrisponda al vero, USB stigmatizza l’operato della PCM in quanto, ancora una volta, dominerebbe il clientelismo politico sulle esigenze funzionali dell’Amministrazione e sulle spalle dei lavoratori. Inoltre, stigmatizza la totale assenza delle relazioni sindacali e il coinvolgimento delle parti sociali nelle decisioni che ricadono pesantemente sulla condizione lavorativa dei dipendenti.
La spending review si abbatte come una mannaia sui lavoratori ma non incide sui veri sprechi di denaro pubblico.
Si persiste nel non tagliare le costosissime esternalizzazioni che gravano pesantemente sui bilanci e sul depauperamento delle professionalità presenti;
si persiste nel non tagliare le dispendiose gare d’appalto, a partire da quelle secretate, ove vengono agevolati interessi di ben definiti soggetti privati in barba ai principi di trasparenza, ai rapporti costi benefici e qualita-prezzo;
si persiste sull’impiego di dirigenti estranei alla PCM e sulla presenza di centinaia di appartenti alle forze dell’ordine che sostituiscono i civili negli uffici anziché garantire la sicurezza dei cittadini;
si persiste sull’impiego di esperti e consulenti per la costituzione e il funzionamento di unità tecniche di supporto alla programmazione, alla valutazione e al monitoraggio degli investimenti pubblici, che gravano per oltre 50.000 euro l’anno procapite sul bilancio della Presidenza.
Proprio per i tagli previsti dalla spending review, nel frattempo, si paventa il rischio del mancato rinnovo della polizza sanitaria per il personale della PCM.
Considerato che il taglio delle competenze del personale, i cui avanzi contribuiscono ad alimentare alcune voci del FUP, avrà come inevitabile conseguenza un’importante riduzione dei risparmi di gestione, quanti tagli diretti e indiretti dovranno subire ancora i nostri salari nei prossimi anni?
USB Pubblico Impiego
Coord. Naz. PCM