Lavoratori,
proprio come nel film da cui abbiamo preso spunto per il titolo, qualunque abile giocatore di poker, pur squattrinato e senza una punto di peso, può far credere ai meno esperti di avere una buona mano.
Con un buon bluff, diventa un attimo il farsi credere milionari o abili risparmiatori. È solo una questione di abilità e capacità di comunicazione.
Nel precedente comunicato di qualche giorno fa abbiamo affrontato la questione degli irrisori risparmi di spesa che si sono avuti con l’accoppamento del Corpo forestale dello Stato che, a fronte dei 100 milioni di euro in tre anni che il fu ministro Martina &Co sbandierava a destra e a manca con lo spalleggio dell’allora comandante generale dell’Arma dei carabinieri Tullio del Sette, in un servizio a TGCom24 il maggiore Stefano Cazora ha ammesso essere appena 730 mila euro e quindi appena lo 0,73% di quei famosi 100 milioni. In pratica meno dell’1%.
Buona norma vuole che quando si vien smentiti, si provveda ad una silenziosa ritirata, fatto salvo che non si scelga di bluffare e a quel punto non resta altro che rilanciare.
Quale occasione migliore se non quella di una conferenza?
Infatti, il 10 dicembre presso la sala degli elefanti della Fondazione Bioparco Roma, si è tenuta la presentazione del calendario 2020 dedicato al servizio Cites. Un acronimo che sta ad indicare la convenzione internazionale sul commercio di specie animali e vegetali minacciate di estinzione sottoscritta a Washington il 3 marzo 1973.
Fiore all’occhiello per la Forestale, oggi semplice motivo di vanto per i carabinieri che sono così riusciti ad insinuarsi negli aeroporti, dato che le frontiere sono di competenza della Polizia di Stato e la dogane della Guardia di finanza, in deroga perché militari.
Eh si, gli aeroporti civili non contemplano la presenza dei militari… fatte salve le dovute eccezioni.
Ovviamente, durante la cerimonia, il comandante generale Giovanni Nistri non ha perso occasione per propinare tutta una serie di numeri che altro non sono che la conferma del fallimento dell’azione repressiva. Elevare più sanzioni amministrative o denunciare molti più cittadini significa che le pattuglie sono poco presenti sul territorio, che il cittadino è meno preoccupato di essere colto in flagranza dalla Forestale e che l’elevazione di una sanzione avviene perché la violazione o il danno ambientale è stato già perfezionato.
Non è proprio il modo più adatto di tutelare l’ambiente, fatto salvo che i carabinieri non vedano un potenziale reo in ogni cittadino e quindi alla fine, il sanzionare qualcuno è solo una questione di tempo… eppure molte infrazioni sono frutto dell’inconsapevolezza.
A proposito, non è che l’impennata delle sanzioni amministrative è perché sono al Codice della strada?
Ad ogni modo, dopo tanti numeri che di fatto sono fallimentari per l’incolumità dell’ambiente, arriva il momento dei soldini.
Ora se i loro 730 mila euro sono stati smentiti con una semplicità imbarazzante, come rilanceranno al loro bluff, dato che il piatto dei risparmi piange?
Udite udite… la cifra rilanciata dal buon comandante generale è niente popò di meno che… (rullo di tamburi)… 21 mijoni de euri.
Ah però… bravi questi carabinieri, in soli tre giorni altro che religiosa moltiplicazione dei pani e dei pesci, qua amo fatto proprio i miracoli, de quelli seri!
A questo punto, se oltre a quello dei caschi verdi (che non sono quelli di banane) ne infiliamo uno all’economia, in breve potremo ripianare il deficit pubblico.
21 milioni sono certamente più dei 19 previsti dalla Madia, ma sempre meno dei 100 che Renzi inserì nella nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2017.
A questo punto sorge un dubbio: se i carabinieri sono stati così abili a risparmiare 21 milioni di euro, perché in quello stesso DEF, per il triennio 2018-2020 chiesero al governo ben 15 milioni di euro?
A pagina 313 negli allegati alla nota di quel DEF, approvato dal Consiglio dei Ministri il 23 settembre 2017, il Ministero della Difesa certifica che gli stanziamento in bilancio sono insufficienti a garantire gli interventi necessari alla piena funzionalità della nuova Organizzazione per la tutela forestale, ambientale ed agroalimentare dell’Arma dei carabinieri creata con l’accoppamento del Corpo forestale dello Stato. Vengono quindi segnalate diverse carenze finanziarie tanto che i risparmi paventati e decantati nella riforma Madia, di fatto non ci sono stati.
Ma niente niente che con questi soldi i carabinieri hanno nuovamente approfittato a violare la legge forti di una supposta impunibilità?
Perché è atipico il fatto che mentre tutti gli altri corpi di Polizia stanno dismettendo i servizi navali perché la riforma Madia prevede la competenza esclusiva della Guardia costiera, i carabinieri spendono ben 16 milioni per l’acquisto di 16 motovedette d’altura, a cui si aggiungono altri 2.280.000 euro per l’acquisto di 6 battelli pneumatici per le esigenze dei distaccamenti navali e ulteriori 420.000 euro per l’acquisto di 4 gommoni per le esigenze dei nuclei sommozzatori.
A proposito, a Pescara il Nucleo sommozzatori dei carabinieri è in aeroporto… eppure la loro naturale location dovrebbe essere il porto.
A quanto pare la questione che la legge è uguale per tutti non trova assoluta attinenza reale e quindi si potrebbe correggere la locuzione usando un condizionale… dovrebbe essere.
Tale vicenda un tantino ci imbarazza perchè lascia presupporre che o il comandante Giovanni Nistri mente sapendo di mentire o il maggiore Stefano Gazora ignora non sapendo di ignorare.
A fugare ogni dubbio si potrebbero pubblicare delle tabelle analitiche su come si sono realizzati questi risparmi che da 700 mila euro sono diventati 21 milioni.
In entrambi i casi, se le supposizioni fossero concrete, ne verrebbe fuori che non si rende un buon servizio alla collettività, perché se numeri e cifre cambiano così repentinamente, tutto sembra un grande bluff.
Per il Consiglio Nazionale USB VVF
Carmelo GUARNIERI LABARILE