Roma: il III municipio approva con un solo voto contrario e due astenuti su 20 presenti, un ordine del giorno contrario ad uno degli articoli del “Piano casa” in particolare l’art. 5 del decreto legge Lupi-Renzi. Tra i punti focali: la cancellazione della residenza anagrafica a tutti i cittadini che abbiamo occupato abusivamente un immobile e l’introduzione del reato penale per chi occupa
Il III municipio si compatta e approva un ordine del giorno contrario ad uno degli articoli del cosiddetto “Piano casa” del governo Renzi. In particolare l’articolo 5 del decreto legge n.47 del 28 marzo 2014.
Tra i punti focali della legge c’è proprio la cancellazione della residenza anagrafica a tutti i cittadini che abbiamo occupato abusivamente un immobile e l’introduzione del reato penale per chi occupa.
La questione molto dibattuta nel territorio sin dall’autunno, aveva riempito le piazze della capitale con la richiesta, al ministro Lupi, da parte dei movimenti del blocco immediato degli sfratti, di un piano straordinario di edilizia pubblica e del recupero del patrimonio abitativo esistente. Per maggiori approfondimenti leggi il nostro articolo: Il Ministro Lupi mantiene la parola e incontra i movimenti del 18 ottobre
Sul territorio sembrano tutti soddisfatti in merito alla ragionevolezza del provvedimento adottato, tuttavia dal punto di vista politico la questione solleva la perplessità su decisioni incongruenti che rilevano una linea asimmetrica tra il partito di governo e lo stesso partito che governa il territorio. In questo caso trattasi del Partito democratico. Ma tra i misteri della politica accade anche questo, come dire: poche idee ma ben confuse! E allora la domanda sorge spontanea: perchè i partiti di governo, a livello territoriale, votano contro le leggi da loro stessi proposte a livello nazionale?
In attesa di approfondire la questione nei giorni a seguire vediamo nel dettaglio i fatti relativi alla mozione presentata al quarto punto dell’odg (art. “5” della legge Lupi) dai consiglieri: Gianluca Colletta (Lista Civica per Marino), Cesare Lucidi e Valeria Milita di Sel.
La giunta municipale guidata dal minisindaco Paolo Marchionne e presieduta dal Presidente del consiglio municipale Riccardo Corbucci , si é espressa con un solo voto contrario e due astenuti su 20 politici presenti. Il confronto politico sull'articolo 5 del decreto legge Lupi-Renzi ha evidenziato come risulti inalterata la risoluzione dell’emergenza abitativa dei cittadini in difficoltà e l’anticostituzionalità del provvedimento che priva i cittadini occupanti della residenza.
Tra i punti focali della legge c’è proprio la cancellazione della residenza anagrafica a tutti i cittadini che abbiamo occupato abusivamente un immobile.
L’obiettivo degli amministratori del III municipio è fare pressione in Campidoglio e in Regione per chiedere l’abolizione della legge in Parlamento e in subordine l’abrogazione dell’articolo 5.
In particolare in merito al diritto all’abitare e ai problemi connessi alle occupazioni di casa- il testo di legge introduce tra l'altro il reato penale per chi occupa- l’impegno sul territorio riguarda in particolare il problema della residenza.
Assodato che secondo la Costituzione i comuni sono tenuti a garantire la residenza, si profilerebbe l’anticostituzionalità della legge Lupi, laddove vieta ai comuni di riconoscere la residenza a persone che abbiano occupato un’abitazione.
Circostanza che in caso di revoca determinerebbe anche la mancata erogazione di servizi come l’acqua, l’elettricità, il gas oltre che la perdita dei servizi socio-sanitari.
Su tali questioni l’ente di prossimità ha trovato convergenze tra maggioranza e opposizione votando una mozione che ribalta una legge che ha impegnato i movimenti della capitale in presidi e manifestazioni: in particolare, nel territorio il gruppo di Rifondazione comunista. Per approfondire leggi il nostro articolo: Lupi delude gli occupanti di Porta Pia