Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha decretato la costituzione di un Gruppo di lavoro a loro dire formato da ‘esperti’ per affrontare l’emergenza abitativa, che nel frattempo dilaga nel nostro paese. Gli strumenti ovviamente sarebbero gli onnipresenti fondi del PNNR, del quale però finora nessun capitolo è stato dedicato alla questione “Casa”.
A leggere fra le convocazioni, a parte alcune eccezioni, si ha subito la percezione della serietà degli intenti. Innanzitutto non figura nessuno dei soggetti più rappresentativi in materia. Ci riferiamo sia al Sindacato conflittuale - presente nelle periferie del nostro parse - che più di qualsiasi altro ha negli anni denunciato l’assenza di politiche pubbliche sull’abitare, Asia-Usb, sia ai Movimenti per il diritto all’abitare che hanno saputo intercettare negli anni le nuove forme di precariato urbano, organizzandole e dando vita a nuove forme di conflitto sociale e rivendicazione. Soggetti forse ritenuti scomodi dagli attori istituzionali che preferiscono evidentemente continuare ad appoggiarsi a quelle parti compiacenti e concertative che la crisi hanno contribuito a determinarla. Con queste premesse e da questi “esperti” non ci attendiamo nulla di buono. Ciò non toglie che non ci sottrarremo al nostro compito di vigilanza continua denunciando le continue mancanze da parte dello Stato in materia abitativa: la carenza di fondi strutturali ed alloggi, i favori al settore immobiliare con le dismissioni degli alloggi pubblici e degli enti previdenziali, l’opposizione alle sospensioni degli sfratti proposte dall’Onu e l’ingerenza nei confronti dei Tribunali per far sì che questi continuino a eseguire sfratti senza soluzione di continuità.
Nel frattempo continuiamo a chiedere che venga al più presto convocato un vero tavolo inter-istituzionale (lo stesso che il Ministero delle Infrastrutture diretto da Enrico Giovannini ha fatto scemare) per fronteggiare quanto esposto in maniera radicale, abrogando la legge 431/98 (sostenuta negli anni dagli stessi sindacati convocati al gruppo di lavoro), che in venti anni ha causato più di due milioni di richieste di esecuzione di sfratto, sostituendola con una norma contenente forte criteri di calmierazione legati al reddito dei nuclei, dando copertura finanziaria alla legge salva-mutuatari (L. 199/2008), implementando in maniera massiccia (1.000.000 di unità) il numero di alloggi pubblici a disposizione di chi ne ha diritto.
Pur coscienti che quella del Ministro Orlando è una operazione comunque cosmetica (non bastano certo tre mesi di consulenza a ridosso delle elezioni per modificare in modo significativo le politiche abitative) ASIA-USB ha chiesto comunque, con una nota inviata via Pec allo stesso Ministro, di conoscere le ragioni della propria esclusione, visto che siamo un sindacato degli inquilini presente su gran parte del territorio nazionale, nelle periferie delle maggiori città metropolitane, organizzazione firmataria (con nota di riserva!) della Convenzione Nazionale prevista dalla L. 431/98.
ASIA-USB