Si chiudono le porte dell'ex Caserma della Guardia di Finanza di via Verona: il Movimento per la Casa termina l'occupazione, dopo il nuovo incontro con sindaco e assessore per la trasformazione dell'ex caserma in appartamenti. Intanto per tamponare i casi di sfratto oggi è arrivato anche un fondo di 20 mila euro.
ALESSANDRIA - Sono passati due mesi da quel primo maggio in cui un centinaio di persone tra donne, uomini, anziani e bambini hanno affermato, aprendo la porta dell’ex sede della Banca d’Italia in Piazza della Libertà, "che di fronte all’emergenza abitativa dilagante, al silenzio delle istituzioni e alla cattiva gestione degli edifici pubblici, l’unica strada percorribile è quella dell’autorganizzazione, della solidarietà e della condivisione". L’occupazione della Banca d’Italia ha aperto le prime pagine dei giornali e dei siti d’informazione locali al tema della casa e alla situazione drammatica in cui vivono centinaia di famiglie in questa città, costringendo le istituzioni ad assumere la gravità del problema e a spendersi pubblicamente in questo senso. "Quella sera siamo usciti dal palazzo occupato - spiegano dal Movimento per la Casa- con l’impegno, da parte del sindaco, di intervenire per evitare l’esecuzione degli sfratti previsti nel mese di maggio, consapevoli che il problema non sarebbe stato risolto ma solo rimandato e soddisfatti per essere riusciti svegliare una città apparentemente addormentata e sorda".
"Quando il 29 maggio la famiglia di Mohamed è stata cacciata di casa da un ufficiale di discutibile professionalità e da un avvocato particolarmente accanito, anche le scadenze per gli altri sfratti erano ormai vicine e l’urgenza di tornare ad agire era condivisa da tutti". Così il primo giugno l’ex caserma della Guardia di Finanza in Via Verona 7 è stata liberata dallo stato di abbandono in cui versava da almeno dieci anni e in pochi giorni ha ripreso vita. Il grande merito di quest’azione, che ha incassato la solidarietà di gran parte degli alessandrini, non è stato esclusivamente quello di restituire una struttura meravigliosa e con potenzialità immense alla città, ma soprattutto quello di aver aperto il dibattito sul diritto alla casa nelle strade, nelle piazze, nei bar della città e sui quotidiani.
"Forse anche per questo le istituzioni si sono attivate da subito per trovare soluzioni per le quindici famiglie: dopo poco si è aperto un confronto con il Sindaco e l’assessore Cattaneo. Questi hanno proposto al Movimento per la casa di lasciare la struttura occupata per dare modo al Comune di rilevarla e renderla abitabile in alcuni mesi e si sono impegnati a trovare una soluzione alternativa per le famiglie in emergenza". Per far fronte agli sfratti imminenti che pendevano su dodici nuclei familiari (tre sono già senza casa) la giunta comunale si è spesa per trovare i fondi necessari ad arginare la morosità delle persone che hanno occupato l’ex caserma di Borgo Rovereto. Si è quindi creato un fondo (col contributo della Cassa di Risparmio) di circa ventimila euro, che servirà a coprire l’affitto delle famiglie di via Romera a Spinetta fino a gennaio 2015 (gli sfratti degli inquilini di Spinetta sono stati rimandati all’8 gennaio). La stessa soluzione si prospetta anche per le altre famiglie sotto sfratto, benchè i tempi burocratici si prevedano più lunghi. Per i nuclei già fuori casa invece, non sono state date risposte adeguate: questo martedì, durante la prossima assemblea del Movimento, si discuterà anche e soprattutto di questo.
"Di fronte a queste condizioni abbiamo deciso di lasciare l’ex Caserma di via Verona, consapevoli di aver ottenuto una grande vittoria, a partire dalla riapertura di un dibattito serio e concreto sul problema dell’emergenza abitativa, fino ad arrivare alla creazione di un fondo per permettere alle famiglie di rimanere nelle proprie case. La decisione di lasciare lo stabile è arrivata dopo una lunga discussione, durante la quale sono anche stati considerati i costi e i tempi necessari a convertire gli spazi dell’edificio di via Verona in appartamenti. Oggi lasciamo questo splendido edificio con la forza e la sicurezza che ci consegna il camminare insieme, sapendo che la soluzione trovata fino ad ora non è che un primo passo a cui devono necessariamente seguirne altri e con la serenità che nasce dal sapere che, se non si proseguirà sulla strada di un intervento istituzionale, gli edifici vuoti in città non mancano e ogni mese ha il suo primo giorno" hanno comunicato dal Movimento.
29/06/2014
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