Il 16 dicembre i rappresentanti del “nulla” (Filt-Fit-Uilt-OrSA-Ugl-Fast) hanno firmato, con i padroni delle strade ferrate, l’ipotesi di accordo per il rinnovo contrattuale. Una firma che ancora una volta arriva senza il minimo coinvolgimento dei lavoratori e senza la vaga conoscenza delle loro problematiche.
Non hanno ascoltato le proposte avanzate dai ferrovieri che, in assemblee spontanee in tutta Italia e in tutti i settori, hanno dato vita ad una piattaforma contrattuale che chiedeva di intervenire contro il progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro, contro l’aumento dei ritmi produttivi, contro la riduzione del personale e contro la costante esternalizzazione delle attività.
Solo il sindacalismo di base, tra cui USB, ha raccolto le proposte dei colleghi portandole alla conoscenza padronale e sindacale, ma di tutto questo niente è presente nel nuovo CCNL. Probabilmente ancora una volta tutto era stabilito da tempo con accordo unanime fra padroni e sindacalai.
Hanno permesso senza lottare la nascita di una nuova società (privata) di trasporto merci togliendo la divisione CARGO a Trenitalia, anche se pur tutti i ferrovieri di CARGO erano contrari.
Hanno ottenuto adeguamenti delle indennità di turno e domenicali miserabili, praticamente uguali al CCNL del 1998, lasciando inalterate le indennità del sabato e domenica lavorati (che per il nostro settore rappresentano l’obbiettivo aziendale essendo prestazioni non previste).
Gli aumenti contrattuale pari ad euro 92 per 3 anni (2015-2017) sono pari a 30 euro anno e rappresentano il 2% di rivalutazione che sono ben al di sotto della rivalutazione contrattuale dei metalmeccanici (2,7%).
Gli arretrati contrattuali di 562 euro pari a 20 euro mensili (2015-2016) contro una perdita di 1008 euro (42 euro mensili anni 2016/17) sono una ulteriore riduzione di stipendio.
Premio di risultato 2013-15 pari a 188 euro anno, un sonoro schiaffo ai ferrovieri visto che lo stesso premio per il 2016 è stato valutato a 1406 euro;
Ma quello che più impressiona è l’incapacità di rivendicare ciò che già è garantito dal CCNL in merito alle internalizzazioni, l’aumento esponenziale dei lavori dati in appalto ha di fatto distrutto professionalmente la categoria, riducendo gli organici a tal punto da non essere competitivi.
Davanti a milionarie erogazioni statali questi “signori” si sono dimenticati di esigere investimenti per i mezzi d’opera e di pretendere un vasto piano di assunzioni al fine di rendere i nuclei manutentivi maggiormente produttivi e sicuri, e contemporaneamente ridurre la disoccupazione nel nostro paese.
Questo è il contratto di chi vuole liberalizzare il settore attraverso la privatizzazione crescente del nostro settore. La prova è la politica che la società attua nelle Unità Produttive (DTP): accorpamento nuclei manutentivi, aumento delle prestazioni notturne, ricorso sfrenato allo straordinario, presenziamenti, riduzione di personale, lavorazioni notturne in reperibilità, indifferenza alle richieste della RSU e così via con il bene placido dei sindacati firmatari.
E si !!! proprio un bel contratto….. per i padroni.
Aderente
alla FSM