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Alitalia Sai Meridianafly

Il Polo dei Naviganti senza naviganti

Nazionale,

Abbiamo letto con sincero sconcerto l'ultimo comunicato emesso dal cosiddetto “Polo dei Naviganti” (Uil, Anpac, Anpav e Avia) che attacca i sindacati, tra cui anche USB, che, a loro dire, avrebbero irresponsabilmente denunciato il distorto utilizzo della CIGS nel Gruppo Meridiana portando il Ministero del Lavoro alla sospensione del rinnovo della stessa.

Il tempo e l'inchiostro speso in questo comunicato meriterebbero un utilizzo più degno, come quello, per esempio, del chiedersi a cosa sia servito negli anni ridurre il SINDACATO ad amministratore di ammortizzatori sociali, di fronte alla palese incapacità di indicare una soluzione per ogni singola azienda e per il settore e dopo aver toccato con mano a quale disastroso esito abbia portato il mondo del lavoro in tutto il paese. Oppure, chiedendosi come sia accaduto che dopo migliaia di licenziamenti “oggettivi” e “selettivi” operati dal duo Colaninno-Sabelli, l'Alitalia si trovi in cinque anni sull'orlo di un altro disastro finanziario. Come mai chi ha rivendicato per cinque anni il monopolio delle relazioni sindacali, la Uil ad esempio ma non solo, non ha controllato cosa stava accadendo limitandosi a non disturbare MAI e PER NESSUN MOTIVO il manovratore?


Detto questo, in Meridiana stiamo semplicemente cercando di evitare che il disastro sociale e occupazionale della vecchia Alitalia Lai abbia un suo triste e indesiderato bis.


In pratica, stiamo cercando di non far utilizzare alla dirigenza gli ammortizzatori sociali per trasferire attività alla low cost AirItaly. Quella stessa società in cui lo scorso ottobre, il “Polo dei Naviganti” ha miracolosamente trasformato un regolamento aziendale in contratto collettivo, mentre si annunciano entro un anno almeno 650 licenziamenti di Assistenti di Volo che colpiranno i più anziani con le maggiori tutele.

Abbiamo riportato il fatto oggettivo: mentre il Ministero eroga la cassa, l’azienda emette bandi volontari per licenziarsi da Meridiana per farsi assumere a anzianità zero da AirItaly, lanciando la folle corsa al dumping interno, basato sul “chi primo taglia il proprio contratto e lo fa da sé, meglio alloggia”.


Tutte le decisioni assunte sono state discusse nelle assemblee pubbliche che abbiamo fatto in tutte le basi operative; sappiamo quanto il percorso sia difficile ma l'alternativa era quella di accettare la complicità, e noi l’abbiamo respinta. A ognuno la sua libera scelta, ma evitateci le lezioni di “responsabilità”.


Sebbene la situazione sia sicuramente più complessa, l’obiettivo è di tradurre lo spirito dell'accordo per i contratti di solidarietà sottoscritto un mese fa in Alitalia, con lo scopo di non licenziare nessuno, dal più giovane di AirItaly al più anziano di Meridiana. Bisogna utilizzare questo tempo per trovare un partner per dare prospettive industriali e occupazione. Ristrutturare il comparto e smetterla di erogare solo ammortizzatori sociali.


Definirsi pomposamente “Polo dei Naviganti” senza prendere atto che questa categoria in Italia si è ridotta a operare in larga misura con contratti come quelli di Volotea, AirItaly, RyanAir, Cityliner, quando non è destinata a ingrossare in breve tempo le file della disoccupazione senza futuro, come è successo per gli ex di Alitalia, Wind Jet e altri ancora, ci sembra davvero un controsenso assai pericoloso.

Sarebbe l'ora di investire, pretendere più aerei e subire meno cassaintegrazione. Rilanciare le lotte è l’unico modo per uscire da questa situazione per avere lavoro e non per la “mobilità lunga” (ci è capitato di sentire pure questo in Meridiana..). La paura di non poter o saper cambiare nulla in questo panorama ha paralizzato tutte le azioni sindacali fatte sin ora ma se su un piatto c’è l’assistenza dello Stato scandita dal tempo che passa, sull’’altro c’è il futuro di migliaia di lavoratori e la necessità di prospettive concrete.

 

A patto che il SINDACATO non si curi solo delle tessere dei naviganti ma dei loro bisogni, quelli reali, per costruire un futuro e evitare i disastri del passato.

 

Fiumicino, 17 marzo 2014 USB Lavoro Privato