Lavoratori,
ricordate le tre ipotesi di spartizione delle risorse destinate al riordino delle carriere? Dimenticatele. Ieri l’amministrazione un po' a sorpresa si è presentata al tavolo, sempre senza uno straccio di tabulato, con una nuova proposta, la quarta.
Si parte sempre da quota 103 mln, li vogliono distribuire così: 60 euro netti a tutto il personale costo 48 milioni), un assegno di specificità al raggiungimento di 15, 25 e 30 o in alternativa 15, 22, 28 anni di servizio (costo 37 milioni) e i rimanenti 18 milioni per la riforma delle carriere.
Ci sarebbe poi la riduzione della progressione di carriera, da VP a CS in 12 anni (sono 15 di media), attraverso la cancellazione di uno scatto da vigile. In ultimo il passaggio a ruolo aperto da CS a CR.
Si costituiranno quattro ruoli specialistici: Personale aeronavigante, sommozzatori, tlc, nautici, che rispettivamente percepiranno un’indennità, fatta 100 quella dei propri simili degli altri corpi dello stato del 50, 40 e 30%.
Previste inoltre nuove classi di lauree per i ruoli tecnici, tra le quali i tanto auspicati geologi, biologi, fisici e chimici, clamorosamente però esclusi dall’operatività e sarà necessario il diploma per l’accesso al ruolo VVF, la laurea breve per l’accesso al ruolo ispettori, laurea magistrale per direttivi e dirigenti.
A far la parte del leone però saranno proprio i direttivi, sarà creato il ruolo direttivo speciale, 250 nuovi posti funzione, e con la creazione di 30 distretti, altre 30 poltrone da vicario.
Ancora una volta la competizione tra pari foraggiata da una sigla sindacale, che tanti consensi macina in categoria, si è rivelata sbagliata, ha messo in contrapposizione i lavoratori in una lotta tra poveri del penultimo contro l’ultimo, quando la lotta di classe, da che mondo è mondo, sempre verticale e mai orizzontale è stata. Ancora una volta la storia insegna ma non ha scolari.
Il nostro giudizio non può che essere negativo, negativo perché le risorse totali (103 milioni), sono insufficienti, un insulto ai lavoratori dei vigili del fuoco che rischiano la vita tutti i giorni, con un tributo altissimo di sangue, che vengono da tre sismi e dalla tragedia di Rigopiano.
Negativo perché è un tornare indietro, sparisce definitivamente la possibilità di divenire CS dopo 5 anni ed un giorno di servizio, pesantissima la perdita economica, dai 160 euro (contributo straordinario + bonus) si è passati a 60 euro netti, meno 100 euro secchi al mese. Una Caporetto.
L’assegno di specificità saranno pochissimi a vederlo e sempre meno saranno quelli che lo percepiranno in futuro, l’ottica è quella di dare soldi all’anzianità, ma senza una riconoscimento degli anni svolti da discontinuo, con allievi che arrivano alle scuole ad oltre 40 anni, chi prenderà gli scatti a 25 o 30 anni? Nessuno. Ma sopratutto in quanti di quelli che stanno oggi alle scuole diverranno CS o CR? Ovviamente l’amministrazione ha fatto bene i suoi conti, ma i lavoratori? E le loro organizzazioni?
Altro tema gli specialisti, rimangono esclusi da questa platea i SAF 2B e i cinofili, più tutta una serie di qualificazioni che sono e rimangono senza riconoscimento economico. Si chiede sempre più ai lavoratori senza dare nulla in cambio. Per non parlare delle sperequazioni economiche tra specialisti degli altri corpi dello stato, ci sono e rimarranno tali.
Ancora senza soluzione il problema dei 134.
Appare sempre più fallimentare e non privo di responsabilità aver dato il consenso all’amministrazione nel sottoscrivere il protocollo d’intesa, per arrivare a conti fatti ad una pesante perdita economica per chi sale sulle APS.
Purtroppo in tutto questo, c’è una corresponsabilità dei lavoratori, operativi e sati, sopratutto quelli con meno di 15 anni di anzianità e che negli ultimi anni sono transitati alle scuole che saranno i più penalizzati, quelli che più di altri stanno sostenendo con le loro tessere le sigle complici di questo disastro.
A questo link audio intervento di USB
È ORA DI REVOCARE IN MASSA L’ADESIONE AL SINDACALISMO COMPLICE E COLLABORATIVO
IL TEMPO STA SCADENDO ISCRIVITI AD USB, L’UNICO SINDACATO DELLA CLASSE LAVORATRICE. SE NON ORA QUANDO?