27 marzo 2010 - Terra
Sindacati contro il ministro Calderoli
VIGILI DEL FUOCO. La denuncia arriva dal coordinatore nazionale del sindacato di base indipendente RdB dei vigili del fuoco, Antonio Jiritano. Per far bruciare le «375mila leggi inutili» al ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, nella scuola centrale anti-incendi dei vigili del fuoco delle Capannelle (Roma) hanno dovuto lavorare decine di giorni.
di Alessandro De Pascale
La denuncia arriva dal coordinatore nazionale del sindacato di base indipendente RdB dei vigili del fuoco, Antonio Jiritano. Per far bruciare le «375mila leggi inutili» al ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli, nella scuola centrale anti-incendi dei vigili del fuoco delle Capannelle (Roma) hanno dovuto lavorare decine di giorni. Il ministro Calderoli, mercoledì scroso, dopo aver fatto Mangiafuoco, aveva spiegato soddisfatto: «Alcuni atti risalivano addirittura al 1861, ma non essendo stati abrogati potevano ancora essere usati nei tribunali». Il ministro non rinuncia poi a farsi fotografare al centro degli scatoloni andati in fumo, mostrando il pollice verso l’alto alle telecamere e salutando i cronisti. Il rogo, costruito per la stampa, era stato curato nei minimi dettagli. Secondo i dati ufficiali era muro da 32 metri cubi, con circa 150 scatoloni di carta per 4.754.642 pagine. Gli ambientalisti hanno subito ricordato al ministro che la carta non si brucia ma si ricicla. Mentre il coordinatore del sindacato RdB, Antonio Jiritano, parla apertamente e senza mezzi termini di «una pagliacciata» degna di un «circo», che avrebbe impegnato circa 30 vigili del fuoco per lavorare all’evento del ministro, prima, durante e dopo l’incendio dei cartoni con le leggi. Il tutto in una scuola dove si formano gli allievi del corpo dei vigili del fuoco. Grazie all’autorizzazione arrivata dal prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Nei giorni precedenti nel cortile sono dovute infatti arrivare delle pedane di cemento, per non rovinare il piazzale della scuola in cui vengono eseguite le esercitazioni. Poi i cartoni, la creazione del muro e infine la rimozione di tutto. «Con tutte le emergenze che ci sono in Italia non ci sembra giusto tenere impegnato del personale in questo modo», ha spiegato RdB. Inoltre pare che le leggi arrivate alle Capannelle fossero inizialmente contenute in molti meno cartoni, rispetto a quelli che si sono poi visti nelle immagini. I vigili del fuoco presenti avrebbero quindi dovuto aiutare lo staff del ministro anche a creare questo "muro" di leggi e fuoco.
25 marzo 2010 - Il Manifesto
FIAMME E POLITICA
Calderoli: leggi inutili, al rogo. I pompieri: roba da Ventennio
«Fiamme alte diverse metri hanno mandato in cenere il muro di leggi obsolete che dalla fine di quest'anno non peseranno più sul bilancio dello Stato nè sulla vita quotidiana di imprese e cittadini». La roboante dichiarazione è del ministro per la semplificazione normativa Roberto Calderoli (Lega). Giubbotto di pelle nera, cravatta verde d'ordinanza, lanciafiamme fatto in casa con una cartuccia di gas domestico e un lungo ugello, persino un'ascia sulla spalla, il ministro ha platealmente appiccato fuoco a una pila di scatoloni contenenti simbolicamente «375mila leggi inutili»: una trentina di metri cubi di scatoloni di cartone sistemati all'interno di una caserma dei vigili del fuoco a Roma, nella zona di Capannelle, facendosi fotografare con un sorriso da un'orecchio all'altro e il pollice alzato mentre alle sue spalle divampava il rogo delle leggi considerate obsolete. «In poco più di un anno abbiamo raggiunto un grande obiettivo - ha detto soddisfatto Calderoli - e un grazie particolare anche al comandante dei vigili che ci ha ospitati». Meno soddisfatti alcuni rappresentanti sindacali dei vigili del fuoco: «Una scenegiata da Ventennio - denunciano le Rappresentanze di base dei pompieri - con i vigili del fuoco costretti a fare da sponda al pensiero reazionario del governo». Il sindacato definisce «non accettabili queste espressioni folcloristiche dentro un posto di lavoro dove i vigili del fuoco dovrebbero studiare e formarsi, invece di prestare il fianco a delle sceneggiate». Accanto al muro di atti normativi inutili bruciate anche due poltrone, per simboleggiare il taglio di 40 mila incarichi di diversi enti pubblici.
25 marzo 2010 - Corriere della Sera
Le leggi bruciate e quelle incomprensibili
I soli decreti del governo equivalgono a 124 tomi da 500 pagine
Resta il mistero dell'ingombro di quelle appena fatte. Stando al «Comitato per la legislazione» della Camera, i soli decreti del governo attuale hanno sfondato la media di 2 milioni di caratteri l'uno: 56 decreti, 112 milioni di caratteri. Per capirci: l'equivalente di 124,4 tomi di 500 pagine l'uno. Dicono le rappresentanze di base dei vigili del fuoco che quella del ministro è stata «una sceneggiata degna del Ventennio». E c'è chi sottolinea che i roghi di carta, in passato, hanno sempre contraddistinto i tempi foschi. Per non dire delle perplessità sui numeri: se la relazione della commissione parlamentare presieduta da Alessandro Pajno e più volte citata da Calderoli aveva accertato «circa 21.000 atti legislativi, di cui circa 7.000 anteriori al 31 dicembre 1969», come ha fatto lo stesso Calderoli a contarne adesso 375.000? Al di là le polemiche, tuttavia, resta il tema: fra i faldoni bruciati ieri nel cortile di una caserma dei pompieri (lui avrebbe voluto fare lo show a Palazzo Chigi ma Gianni Letta, poco marinettiano, si sarebbe opposto...) c'erano soltanto antichi reperti burocratici quali l'enfiteusi o anche qualcosa di più recente? Prendiamo l'articolo 7 delle norme sul fondo perequativo a favore delle Regioni: «La differenza tra il fabbisogno finanziario necessario alla copertura delle spese di cui all'articolo 6, comma 1, lettera a), numero 1, calcolate con le modalità di cui alla lettera b) del medesimo comma 1 dell'articolo 6 e il gettito regionale dei tributi ad esse dedicati, determinato con l'esclusione delle variazioni di gettito prodotte dall'esercizio dell'autonomia tributaria nonché dall'emersione della base imponibile...». Il ministro Calderoli concorderà: un delirio. Il guaio è che non si tratta di una legge fatta ai tempi in cui Ferdinando Petruccelli della Gattina scriveva «I moribondi del Palazzo Carignano». È una legge del governo attuale, presa mesi fa ad esempio di demenza burocratese da un grande giornalista non certo catalogabile fra le «penne rosse»: Mario Cervi.
25 marzo 2010 - L'Opinione
L’uomo che scherzava con il fuoco
Il ministro Roberto Calderoli brucia simbolicamente le 375mila leggi inutili che sono state abrogate. Rimangono le solite polemiche da bar da parte dell’Idv, dell’Udc e del sindacato dei pompieri
di Francesco Blasilli
E’pimpante nel giorno del suo trionfo. Roberto Calderoli, novello Nerone e ministro per la Semplificazione, porta a termine il suo lavoro: semplifica. E così vanno in fumo in una sola volta ben 375mila leggi. In un modo plateale, spettacolare, perché il ministro – dopo tanto lavoro oscuro – si merita la ribalta, in quanto il suo non è stato un compito facile. E per di più regala una buona dose di modernità alla nostra vetusta Repubblica. Ecco allora una piramide di cartone, che simbolicamente rappresenta le 375mila leggi abrogate, prendere fuoco piano piano. Il tutto nella caserma dei Vigili del Fuoco di piazza Scilla a Roma, dove il ministro ha acceso scatole (che non contenevano fogli ma materiale organico non inquinante, per turbare degli ecologisti italiani) con un piccolo lanciafiamme e con un’ascia sulla spalla. "Abbiamo trovato tante leggi inutili - ha spiegato l’esponente leghista - alcune risalivano addirittura al 1861. Una montagna di complicazioni per il cittadino e per lo Stato. Per questo oggi il simbolico rogo che è anche un monito rispetto a tutti gli altri strumenti che possono complicare la vita: quindi sia l’Europa con le sue direttive, sia le Regioni con loro leggi, sia i Comuni con i loro atti amministrativi". Ma siccome Calderoli era decisamente in stile Hollywood, ecco anche che vicino la piramide erano presenti anche due poltrone: "Abbiamo approfittato per metterle vista dopo l’approvazione dell’altro giorno del dl sugli enti locali: queste sono solo due delle 40mila poltrone che abbiamo abolito". Ma se qualcuno pensa alla solita boutade leghista, si sbaglia di grosso. Primo perché la missione portata a termine da Calderoli sembrava impossibile ed invece è stata velocemente realizzata. Poi, perché ormai la Lega è poco di lotta e molto di governo. E così se la campagna elettorale "va proprio bene", a Calderoli – in relazione ai rapporti con il Pdl in Veneto – non interessano "i sorpassi ma vincere. Questi argomenti non mi appassionano, noi puntiamo al massimo del nostro risultato possibile e siamo convinti di aver messo in campo gli uomini migliori per poter vincere". Con il presidente della Repubblica, poi, è ormai amore vero. "L’appello di Napolitano è assolutamente apprezzabile. Mi auguro che finita la campagna elettorale tutti si mettano una mano sulla coscienza per riprendere il cammino delle riforme e del dialogo. Diversamente le riforme nascono zoppe". Tutto è bene quel che finisce bene? Nemmeno per sogno, siamo in Italia. E così ci scappa la polemica politica anche su una cosa che dovrebbe essere apprezzata da tutto l’arco costituzionale. Solo che di quell’arco, fa parte anche l’Italia dei Valori. Spunta il prode Antonio Borghesi. "Il rogo celebrativo di Calderoli, che ha simbolicamente bruciato 375.000 norme, è l’immagine perfetta di questo governo. Le leggi e le regole vanno bruciate. Come i nazisti bruciavano i libri in piazza, così il governo Berlusconi brucia le norme. Per ora quelle ritenute inutili, ma il sogno è fare un falò della Costituzione. Un’iniziativa di pessimo gusto che, è proprio il caso di dirlo, getta fumo negli occhi dei cittadini perché non serve a snellire la mastodontica burocrazia italiana". La solita propaganda da operetta da parte dei dipietristi. E nel loro disperato tentativo di esserci, di sentirsi vivi, ecco che ai "manettari" si accodano i democristiani. "Faccia attenzione il ministro Calderoli - spiega il presidente dei senatori dell’Udc Gianpiero D’Alia - a non bruciarsi le mani e comunque gli consiglio di conservare copia dei faldoni ’mandati al rogo’. Non vorrei che a causa di questo ennesimo surreale rito purificatorio, venga ’cremata’ qualche altra norma importante. Purtroppo si sa per questa maggioranza il diritto è un optional da trattare come in salumeria tanto al chilo". Finita qua? Manco per sogno, perché intervengono anche i sindacati dei Vigili del Fuoco. Una "sceneggiata" degna del "Ventennio", con i pompieri "costretti a fare da sponda al pensiero reazionario del Governo". È quanto denunciano le Rappresentanze di base dei Vigili del Fuoco. Ha ruota anche la Cgil Vigili del Fuoco che definisce "pessima propaganda" quella del ministro Calderoli. E la loro, invece, che cos’è? E soprattutto, ma cosa c’entrano i pompieri con l’abrogazione delle leggi inutili? Ma, per favore, fateci il piacere.
25 marzo 2010 - Articolo 21
Fahrenheit 375.000. Di Roberto Calderoli"
Molti re e governanti, non avendo cervello, imitano gli scultori da poco i quali ritengono che i colossi appaiono grandi e di rilievo se vengono scolpiti a gambe divaricate, molto tesi, e a bocca spalancata". Così Plutarco nel I secolo d. C.
di Ylenia Di Matteo
24 marzo 2010. Caserma dei Vigili del fuoco di Roma. Roberto Calderoli, Ministro della Semplificazione di questa Repubblica, diventa per un giorno Guy Montag, il Milite del fuoco protagonista del celebre saggio Fahrenheit 451di Ray Bradbury. Nell'Italia di oggi l'eccesiva legislazione è contrastata dall'istituzione di un apposito ministero impegnato a bruciare le leggi inutili. Solo ieri 375.000. "Sceneggiata da Ventennio" a parte (opinione del sindacato dei Vigili del fuoco) il gesto del ministro è di pessimo gusto. Forse perché lui e i suoi colleghi di partito hanno sempre manifestato una certa ostilità ai simboli della Repubblica.Borghezio avrebbe bruciato il tricolore, il ministro Bossi ne avrebbe cambiato la destinazione d'uso, per poi fare il governo del Nord, un governo senza poltrone, il governo delle carabine, con Gentilini che sarebbe entrato in Parlamento con le bombe a mano. O forse perché la dignità della carica non si manifesta con gesti clamorosi e roboanti (oltre che inutili) ma attraverso il rispetto della Costituzione e delle sue leggi, cui si presta giuramento e cui bisogna adempiere con disciplina ed onore (art. 54 Cost.). Sarebbe bastata una conferenza stampa. L'annuncio dell'abrogazione di migliaia di norme giuridiche. Esse non sono solo carta. Ma molto di più. Sono l'espressione dell'attività parlamentare, essendo la funzione legislativa esercitata collettivamente dalle due Camere (art. 70 Cost.). Le leggi sono promulgate dal Presidente della Repubblica (art. 73 Cost.) che è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale (art. 87 Cost.). Ecco perché bruciarle ha un significato ben più profondo. Lo hanno definito "Falò delle leggi inutili". Non delle leggi porcata. Ah già, con quelle li eleggiamo.
25 marzo 2010 - Corriere Adriatico
Calderoli show, leggi al rogo
Roma - Una piramide di cartone che simbolicamente rappresenta le 375 mila leggi abrogate che piano piano prende fuoco. Questa la cerimonia di presentazione del dl taglia-leggi che si è svolta ieri mattina nella caserma dei vigili del fuoco di piazza Scilla messa in atto dal ministro per la Semplificazione legislativa Roberto Calderoli. A dare fuoco alle scatole (che non contenevano fogli) è stato, con un piccolo lanciafiamme e con un’ascia sulla spalla, lo stesso Calderoli. "Abbiamo trovato tante leggi inutili - ha spiegato - alcune risalivano addirittura al 1861. Una montagna di complicazioni per il cittadino e per lo Stato. Per questo il simbolico rogo che è anche un monito rispetto a tutti gli altri strumenti che possono complicare la vita". Una "sceneggiata" degna del "Ventennio", denunciano le Rappresentanze di base dei vigili del fuoco. Il sindacato definisce "non accettabile" da parte del governo "queste espressioni folcloristiche, dentro un posto di lavoro".
24 marzo 2010 - Iris
RIFORME: SINDACATO VIGILI FUOCO,
DA CALDEROLI SCENEGGIATA DEGNA DEL VENTENNIO
(IRIS) - ROMA, 24 MAR - Una ''sceneggiata'' degna del ''Ventennio'', con i vigili del fuoco ''costretti a fare da sponda al pensiero reazionario del Governo''. Le Rappresentanze di base dei vigili del fuoco commentano così il 'falò' delle leggi abrogate dal governo, acceso dal ministro Calderoli in una caserma dei vigili del fuoco a Capannelle, a Roma. ''Una sceneggiata - ribadisce il sindacato - per innalzare un muro di carta alto 16 metri dentro la sede delle scuole di formazione del corpo nazionale dei vigili del fuoco, tutta a favore delle telecamere e di una campagna elettorale improntata alla litigiosità''. ''Possiamo capire che alcune leggi erano inutili o necessitavano di essere aggiornate secondo direttive comunitari - dice Antonio Jiritano - quello che è meno comprensibile è questo atteggiamento da Ventennio, quando venivano bruciate le leggi. Un vero passo indietro nella storia!'' Il sindacato definisce ''non accettabile'' da parte del governo ''queste espressioni folcloristiche, dentro un posto di lavoro dove i Vigili del Fuoco dovrebbero studiare e formarsi per le loro attività di soccorso tecnico urgente ed invece, con la complicità dei dirigenti locali, questi prestano il fianco alle sceneggiate''. ''I vigili del fuoco che hanno ancora un po' di dignità - conclude Jiritano - l'unica cosa che dovrebbero bruciare sono gli atteggiamenti di questo Governo che in termini di soccorso alla popolazione ha relegato i vigili a mera manovalanza a favore di quel 'verminaio' che hanno messo in moto con il sistema di Protezione Civile''.(MaVi)
24 marzo 2010 - Il Messaggero.it
Calderoli dà fuoco a piramide di cartone: sono le 375mila leggi abrogate
Vigili del fuoco una sceneggiata da Ventennio
ROMA (24 marzo) - Una piramide di cartone che simbolicamente rappresenta le 375mila leggi abrogate che piano piano prende fuoco. Questa la cerimonia di presentazione del dl taglia-leggi che si è svolta questa mattina nella caserma dei Vigili del fuoco di piazza Scilla a Roma e a cui ha partecipato il ministro per la Semplificazione legislativa Roberto Calderoli. A dare fuoco alle scatole (che non contenevano fogli ma materiale organico non inquinante) è stato, con un piccolo lanciafiamme e con un'ascia sulla spalla, lo stesso ministro Calderoli. «Abbiamo trovato tante leggi inutili - ha spiegato l'esponente leghista - alcune risalivano addirittura al 1861. Una montagna di complicazioni per il cittadino e per lo Stato. Per questo oggi il simbolico rogo che è anche un monito rispetto a tutti gli altri strumenti che possono complicare la vita: quindi sia l'Europa con le sue direttive, sia le Regioni con loro leggi, sia i Comuni con i loro atti amministrativi». Vicino la piramide presenti anche due poltrone: «Abbiamo approfittato per metterle vista l'approvazione ieri del dl sugli enti locali - ha detto Calderoli - queste sono solo due delle 40mila che abbiamo abolito». Vigili del fuoco: scena da ventennio. Una «sceneggiata» degna del «Ventennio», con i vigili del fuoco «costretti a fare da sponda al pensiero reazionario del Governo». È quanto denunciano le Rappresentanze di base dei vigili del fuoco commentando il falo delle leggi abrogate dal governo. «Una sceneggiata - ribadisce il sindacato - per innalzare un muro di carta alto 16 metri dentro la sede delle scuole di formazione del corpo nazionale dei vigili del fuoco, tutta a favore delle telecamere e di una campagna elettorale improntata alla litigiosità».
24 marzo 2010 - Il Giornale.it
Calderoli, rogo anti burocrazia Eliminate 375mila leggi inutili
di Emanuela Fontana
Roma«Veloci, che mi si spegne il gas». Con la falcata lunga, blue jeans e bomber nero, il ministro Roberto Calderoli avanza verso la pira. Regge in mano un bastone incendiario. La girandola di fuoco sembra una di quelle stelline di Capodanno che bruciano e si assottigliano con le fiamme, in uno scoppiettio di scintille. Calderoli si avvicina a una piramide di cartoni. Davanti ai cartoni, la scritta «375mila leggi inutili». Le fiamme partono subito, i cartoni bruciano, il fumo si alza. Il rogo divora la carta delle leggi scomparse, la montagna delle follie normative che hanno frenato l’Italia. Nessun pericolo. I vigili del fuoco sono pronti a intervenire con l’autobotte. Tutto organizzato. L’incendio, il lanciafiamme, le scatole. Le leggi che bruciano. Sono le norme eliminate a colpi di decreti dal ministro leghista della Semplificazione, nominato proprio per smaltire carta, burocrazia, le ridicole minuzie di un passato arrugginito nella giurisprudenza. L’incendio è solo l’immagine, l’emblema. La scena avviene nel piazzale della caserma dei vigili del fuoco delle «Capannelle». Accanto alla catasta in fiamme, ci sono anche due poltrone, che conferiscono al contesto un tono quasi surreale, come un quadro di Dalí, o di De Chirico. Le poltrone simboleggiano i 40mila incarichi di enti pubblici tagliati da questo governo. «In poco più di un anno abbiamo raggiunto un grande obiettivo - spiega soddisfatto Calderoli -. Ringrazio tutto il mio staff e in modo particolare i giovanissimi esperti della Unità per la semplificazione normativa». Prendono fuoco decine di leggi fasciste, come quella che istituiva «i fasci e le corporazioni», un regio decreto sulla lotta alle cavallette. L’eliminazione di queste inutilità avrebbe comportato un risparmio per lo Stato di circa 800 milioni di euro. Ieri è stato un susseguirsi di reazioni indignate: dai sindacati, dall’opposizione. Su Repubblica Calderoli è accostato all’imperatore Nerone. Le rappresentanze di base dei vigili del fuoco considerano il rogo «una sceneggiata degna del Ventennio». Il vicecapogruppo Idv alla Camera, Antonio Borghesi, è convinto che il governo voglia bruciare «la Costituzione». In realtà è da quando è diventato ministro che Calderoli pensa al falò delle leggi inutili, la trasposizione visiva di quella che considera la più grande svolta anti-burocrazia. In un primo tempo aveva anzi progettato l’incendio nel cortile del ministero dell’Economia, sotto le finestre di Giulio Tremonti. «Ma erano necessarie le condizioni di sicurezza», spiega al Giornale. E alle critiche risponde: «A chi ci attacca brucia il fatto che siamo riusciti a portare a termine quello che loro non sono mai stati in grado di fare. Con le leggi sono bruciati i brontosauri!». Nessuna strumentalizzazione dei vigili del fuoco: «A Capannelle c’è una scuola, e quindi questa per loro è stata un’esercitazione. Anche molti pompieri mi hanno ringraziato per il mio lavoro».
24 marzo 2010 - L'Unità.it
Calderoli e il falò delle leggi. I vigili del Fuoco: sceneggiata da Ventennio
Una «sceneggiata» degna del «Ventennio», con i vigili del fuoco «costretti a fare da sponda al pensiero reazionario del Governo». È quanto denunciano le Rappresentanze di base dei vigili del fuoco commentando il "falò" «delle leggi abrogate dal governo, acceso dal ministro Calderoli in una caserma dei vigili del fuoco a Capannelle, a Roma. «Una sceneggiata - ribadisce il sindacato - per innalzare un muro di carta alto 16 metri dentro la sede delle scuole di formazione del corpo nazionale dei vigili del fuoco, tutta a favore delle telecamere e di una campagna elettorale improntata alla litigiosità». «Possiamo capire che alcune leggi erano inutili o necessitavano di essere aggiornate secondo direttive comunitari - dice Antonio Jiritano - quello che è meno comprensibile è questo atteggiamento da Ventennio, quando venivano bruciate le leggi. Un vero passo indietro nella storia!». Il sindacato definisce «non accettabile» da parte del governo «queste espressioni folcloristiche, dentro un posto di lavoro dove i Vigili del Fuoco dovrebbero studiare e formarsi per le loro attività di soccorso tecnico urgente ed invece, con la complicità dei dirigenti locali, questi prestano il fianco alle sceneggiate». «I vigili del fuoco che hanno ancora un pò di dignità - conclude Jiritano - l'unica cosa che dovrebbero bruciare sono gli atteggiamenti di questo Governo che in termini di soccorso alla popolazione ha relegato i vigili a mera manovalanza a favore di quel 'verminaiò che hanno messo in moto con il sistema di Protezione Civile». «Mettiamo sulla graticola tutte le leggi inutili. È un gesto simbolico e un monito rispetto ad altri strumenti che possono complicare la vita al cittadino. Deve essere un esempio per tutti, Europa, regioni ed enti locali». Con queste parole Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione normativa, piccone in spalla e torcia in mano, aveva acceso la pira formata da 32 metri cubi, circa 150 scatoloni di carta, 28 tonnellate e 585 chili per 4.754.642 pagine, mandando al rogo 375 mila atti normativi inutili.