"Le notizie che in questi giorni ci giungono dalla Palestina riferiscono di una situazione ormai insostenibile, con il sistema sanitario nei territori occupati ormai al collasso", dichiara Sabino Venezia, infermiere di sala operatoria e dirigente RdB-CUB Sanità. "Con il bombardamento degli ospedali e dei mezzi sanitari la stragrande maggioranza dei feriti non può più essere curata. Inoltre la carenza di adeguati presidi medico-chirurgici costringe spesso gli operatori sanitari ad interventi radicali. Ipotizzare ad esempio un reimpianto, anche parziale, di un arto di un bambino, in assenza di specifici presidi costringe ad un approccio più rapido e radicale quale l'amputazione".
"Il nostro sistema sanitario offre, in quasi tutti gli ospedali pubblici, specifici letti di ricovero per l'attività intra moenia, non urgente ed a pagamento, nei quali si potrebbero ricoverare ed assistere questi feriti. Per questo - prosegue Venezia - chiediamo al nostro Ministero degli Esteri di adoperarsi per aprire un corridoio umanitario che porti in Italia i feriti a cui necessitano trattamenti specialistici, ed al Ministero della Salute di sospendere immediatamente i ricoveri elettivi e non urgenti nei posti letto pubblici individuati per i ricoveri o gli interventi a pagamento. Sarebbe una risposta concreta ed immediata alla domanda sanitaria di migliaia di persone che hanno già perso molto e rischiano di perdere anche la vita".
"Come operatore sanitario formato ad una cultura solidaristica – conclude il dirigente RdB-CUB Sanità – credo di poter interpretare la completa disponibilità in tal senso delle donne e degli uomini dell'intero sistema sanitario pubblico. Ma la politica, in più regioni impegnata a chiudere posti letto ed ospedali, deve dare il proprio contributo con un piano straordinario che mantenga aperti i posti letto in dismissione e gli ospedali appena chiusi o in corso di smobilitazione. In questa direzione va la lettera aperta al presidente Marrazzo, che consegneremo nei prossimi giorni, in cui richiediamo la sospensione della chiusura dei posti letto e degli ospedali prevista dal piano di rientro dal deficit".
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