Sembrava di essere al teatro dell’assurdo. Le caratteristiche c’erano tutte: dialoghi senza costrutto, ripetitivi, capaci di suscitare il sorriso nonostante il senso tragico del dramma che i personaggi stanno vivendo. Linguaggio disarticolato. Nessun nesso tra causa ed effetto. Questa è l’impressione che ci ha lasciato ieri la "trattativa" sul fondo 2010 ai Monopoli di Stato.
L’amministrazione ha comunicato l’intenzione di procedere, senza alcun accordo, al pagamento del residuo del Fondo 2010, ammontante a 864.288 euro, in base ai criteri fissati dall’ultimo CCNL Integrativo del 13/3/2009, cioè in base alla scheda di valutazione compilata dal dirigente.
E mentre la parte pubblica sosteneva di non voler firmare alcun accordo, poiché secondo il D.Lgs. n. 150/2009 la materia non sarebbe più oggetto di contrattazione, sul versante sindacale si registrava un assordante silenzio nonostante tali affermazioni siano una palese violazione del vigente CCNL che non ci risulta essere stato abrogato.
I firmatari del contratto integrativo (che ha introdotto la scheda di valutazione) hanno semplicemente rappresentato la criticità del sistema in quanto i criteri utilizzati dai dirigenti non sono risultati omogenei sul territorio nazionale.
Noi abbiamo ricordato di essere stati gli unici a non aver sottoscritto il contratto integrativo del 2009, anche perché non avevamo accettato il principio della valutazione affidata alla più totale discrezionalità (e lo diciamo alla prova dei fatti). In quel CCNI, che non aveva avuto nemmeno il coraggio di decidere lo svuotamento della prima area, la valutazione individuale rappresentava un punto di grave caduta dei diritti.
Abbiamo fatto presente anche l’assoluta contrarietà dei lavoratori che hanno sottoscritto il documento inviato nei giorni scorsi all’Amministrazione e alle OO.SS. contro l’utilizzo della scheda di valutazione nonostante la sospensione operata per il personale del MEF e delle Agenzie Fiscali dal D. Lgs. 235/2010.
Troviamo assurde le arrampicate sugli specchi di un’amministrazione che pur di non tornare sui propri passi sostiene che la sospensione si debba applicare solo a risorse aggiuntive e che tali non possano ritenersi le cifre del fondo.
Ed è colpevole il silenzio di chi si dichiara sommessamente contrario alle schede di valutazione lasciando la propria firma in calce all’art. 12 del CCNI sottoscritto nel 2009.
Va anche ricordato che i criteri del CCNI sono stati utilizzati per la successiva distribuzione del comma 165 e che la possibilità di una successiva rinegoziazione di tali criteri è puramente teorica.
Successivamente l’Amministrazione ha parlato anche di mobilità territoriale, affermando di voler procedere quanto prima agli spostamenti che hanno avuto parere favorevole del dirigente locale e dell’ufficio centrale. Noi temiamo che poi la stalla venga chiusa e che ingiustamente vengano penalizzati i pochi buoi (magari proprio quelli che tirano l’aratro più degli altri) che hanno avuto parere contrario, e abbiamo diffidato l’Amministrazione dal procedere senza un accordo sulla mobilità che definisca subito criteri oggettivi per tutti.
Infine l’Amministrazione ha affermato di voler rivedere l’orario di lavoro, diffondendo il risultato di una sua ricognizione. Per fortuna, l’orario di lavoro è ancora oggetto di contrattazione e non vediamo proprio perché i lavoratori debbano farsi carico di risolvere i problemi dell’Amministrazione quando essa mostra così rigidamente di fregarsene dei problemi dei lavoratori. Invitiamo pertanto le RSU di ogni sigla ad astenersi dal sottoscrivere per il momento qualsiasi intesa al riguardo.
Un teatro dell’assurdo, un’assurda commedia in cui la parte pubblica recita un copione offensivo per le corrette relazioni sindacali e che ci fa riflettere sull’utilità di continuare ad essere presenti ad un tavolo che oggi sembra non aver più alcun senso. Ora la parola passa ai lavoratori che dovranno in prima persona difendere la propria dignità, i propri diritti ed il salario.
Auguriamo a tutti i colleghi di potersi rinfrescare adeguatamente durante le ferie, perché ci aspetta un autunno decisamente caldo!
Scarica il comunicato e la comunicazione sul fondo 2010 in fondo alla pagina.