Una città trasformata, per un tempo indefinito, in un immenso e inquinante cantiere per la realizzazione di una colossale opera: il sottoattraversamento TAV del territorio fiorentino, dai costi esorbitanti ed estremamente rischioso per la stabilità del suolo e l’equilibrio idrogeologico.
Il sistema delle “grandi opere” si abbatte inesorabile su Firenze, negando ogni confronto pubblico su un progetto alternativo al sottoattraversamento, infinitamente meno costoso ed impattante e dai tempi di realizzazione contenuti.
Nelle nostre città, il degrado sociale e ambientale ha oramai raggiunto livelli intollerabili, i servizi pubblici continuano a diminuire in quantità e qualità, il livello di vita degli abitanti si comprime drasticamente di pari passo con una diffusa insicurezza economica, mentre il dilagare della precarietà rende sempre più effimera ogni prospettiva di lavoro.
Nonostante ciò, i politici destinano enormi risorse di denaro pubblico per la costruzione di opere tanto inutili quanto costose, quasi sempre contrarie alla volontà e alle esigenze reali dei territori e dei cittadini, sottraendole a impellenti necessità di carattere sociale e ambientale, quali l’assistenza sanitaria, la scuola, la casa, gli ammortizzatori sociali, l’amministrazione della giustizia, il trasporto pubblico locale…ecc.
Il nefasto sistema delle “grandi opere”, una sicura catastrofe per l’ambiente e per la collettività, ma un bengodi per coloro che se ne spartiscono la torta: il pool d’ imprese di progettazione e costruzione, e le banche che forniscono il denaro per costruirle, ricavando ingenti guadagni sugli interessi dei prestiti allo Stato , futura voragine del bilancio pubblico.
Grande è la mistificazione, operata anche da quei sindacati che appoggiano in maniera compatta la costruzione delle grandi opere, sulle promesse di crescita generale dell’economia e dell’occupazione. In realtà a crescere sono solo i vertiginosi guadagni dei gruppi imprenditoriali interessati e il conseguente carico dei debiti dello Stato. mentre esigue sono le ricadute occupazionali, in gran parte riguardanti lavoratori esterni alle località dove le opere vengono costruite.
Opere sovente eseguite in appalto ed in subappalto, concernenti mansioni di basso livello, temporanee e non adeguatamente retribuite, svolte in ambienti disagiati con gravi rischi per la salute e l’incolumità degli occupati, a causa della sistematica inosservanza dei loro diritti e delle norme di sicurezza.
LA RDB – CUB IN PRIMA FILA CONTRO LO SPERPERO DI DENARO PUBBLICO IN UN’OPERA COME QUELLA DELLA TAV CHE SI PREFIGURA ALTAMENTE NOCIVA PER FIRENZE E PER SUOI ABITANTI.
INVITANO
I PROPRI ADERENTI A PARTECIPARE NUMEROSI ALLA
MANIFESTAZIONE CITTADINA
contro il progetto di sottoattraversamento AV di Firenze
SABATO 28 NOVEMBRE
PARTENZA DA PIAZZA S. MARCO ALLE ORE 15,30