Il Comune di Genova e il Museo del Mare propongono un contratto di lavoro della durata di 6 mesi senza nessuna retribuzione. Non è lavoro è schiavitù!
Stamattina eravamo davanti al MuMa come Cambiare Rotta e Slang USB a protestare contro il bando uscito sul sito del Comune di Genova che richiede un lavoratore iperqualificato per un contratto part-time di 4 ore al giorno, 4 giorni alla settimana per un totale di 6 mesi. Il tutto spacciato per "volontariato civico ad alto profilo".
Troviamo vergognoso e chiediamo la rimozione immediata del bando pubblicato dal Comune, che anziché tutelare i diritti dei precari e delle precarie e cercare di contrastare una cultura del lavoro fondata sullo sfruttamento, se ne fa portatore e protagonista, anche con toni di vanto, rendendo un lavoro qualificato l'ennesimo caso di sfruttamento gratuito della mano d'opera come già era successo durante il Genova jeans o durante le mostre ai palazzi dei Rolli.
Troviamo anche ridicola l'indignazione arrivata dall'opposizione comunale, costituita da una parte politica che ha storicamente insieme alla destra contribuito a smantellare i diritti del lavoro nel paese.
Come studenti universitari e precari siamo consapevoli che questo sistema di sfruttamento viene costruito a tavolino partendo dall'alternanza scuola-lavoro, passando per gli stage universitari gratuiti e approdando in un mondo del lavoro che non lascia scampo neanche a profili di alta formazione, come ribadito anche nel presidio che si è tenuto ieri a Milano con i lavoratori e le lavoratrici esternalizzate dei beni culturali.
Invitiamo lavoratori e lavoratrici, studenti e studentesse ad organizzarsi sempre più e intraprendere la strada della lotta collettiva per riconquistare salario, diritti e dignità.
Slang USB
Cambiare Rotta