Continua il gioco di illusionismo da parte del Ministero del Lavoro sulla vicenda INL dopo lo sciopero con adesione al 60% che ha colto nel segno, amplificando il malcontento del personale. Dopo il comunicato stampa farcito di rassicurazioni varie la Ministra Calderone sembra scomparsa dai radar.
Questa settimana il disegno di legge di conversione del D.L. “Anticipi” approda in Commissione bilancio al Senato per l’esame e il voto sugli emendamenti. USB, come sapete, ha inviato una nota ai componenti della Commissione e non ha alcuna intenzione di mollare la presa. Continueremo il dialogo con tutti i parlamentari che ritengono condivisibile la nostra battaglia per l’adeguamento sin dal 2020 dell’indennità di amministrazione e per l’incremento del Fondo Risorse Decentrate e del Fondo attività ispettiva - DM 6/3/2018.
Su altro fronte alleghiamo una specifica interrogazione a risposta scritta che sollecita l’adozione dei decreti per la distribuzione (a partire dal 2023) del fondo di 55 milioni per la perequazione dell’indennità di amministrazione.
Proprio a seguito della mobilitazione ancora in atto, iniziata a maggio da USB, il D.L. 75/2023 ha chiarito la partecipazione al fondo anche del personale dell’INL e dell’ANPAL.
Ma la vicenda è sintomatica del fatto che al tavolo del Governo l’INL rappresenti il nulla mescolato con il niente vista la perenne disattenzione politica su ogni richiesta d’incremento del salario accessorio mentre altre amministrazioni si vedono garantiti aumenti per decreto legge.
Quanto dobbiamo ancora aspettare affinchè sia riconosciuto al personale dell’INL un trattamento economico adeguato alle funzioni svolte? Ci si rende conto della notevole sproporzione tra le competenze richieste e lo stipendio percepito? Dove è finita “la parità salariale nel medio periodo con INPS e INAIL”?
A questo punto e fino a quando non verrà riconosciuto quanto ci spetta soprattutto sul trattamento accessorio, suoneremo le uniche campane che vengono ascoltate, ovvero quelle della mobilitazione che incide sugli obiettivi assegnati dal Ministero del Lavoro all’INL. Gli stessi obiettivi che diventano numeri da snocciolare nel corso di conferenze stampa e convegni, durante i quali veniamo considerati “strategici”, soltanto a parole.
Sul fronte organizzativo è più di un mese che l’INL non invia alcun segnale se non interpelli per gli incarichi dirigenziali. Francamente siamo abbastanza stufi di assistere al valzer delle poltrone mentre implodono sui territori criticità operative di ogni tipo.
E’ del tutto evidente la carenza di personale amministrativo (funzionari e assistenti) oltre all’aumento dei carichi di lavoro per chi viene percentualizzato su diversi servizi. Gli ispettori ordinari vengono ormai da tempo adibiti ai processi pianificazione, servizi utenza, legale e ovunque ci sia la necessità di coprire i vuoti lasciati scoperti dalle carenze d’organico...adesso si comincerà con i tecnici??? Su questo non si comprende ancora quali siano le misure organizzative capaci di dare una svolta rispetto al passato.
Esistono, inoltre, parecchi problemi pratici (ritardi nei pagamenti, carenza di dotazioni informatiche, ecc…) segnalati dai dipendenti che non hanno a disposizione strumenti sufficienti per garantire i servizi richiesti (tra le tante ricordiamo la grottesca vicenda dei telefoni di servizio o le criticità mai risolte del sistema Smart).
Ed è opportuno si chiarisca che le questioni in campo andrebbero risolte evitando che a rispondere dello smantellamento dell’INL e delle sue inefficienze strutturali sia il personale dipendente. Non vorremmo trovarci ancora una volta di fronte ai soliti giochi di prestigio con sacrificio e senza alcun miglioramento delle condizioni dei dipendenti, come da tradizione INL.
Roma, 27 novembre 2023
USB P.I.
Coordinamento Nazionale INL-MLPS-ANPAL