Forte di un grande consenso tra i lavoratori, sabato 8 giugno l'USB ha indetto le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie all'Ilva di Taranto dopo aver preso atto che Fiom, Fim e Uilm non avevano ancora provveduto al rinnovo delle RSU nonostante queste fossero già scadute.
Non sappiamo se queste tre sigle sindacali, sempre più in difficoltà nella vertenza ILVA, intendano o meno partecipare alle elezioni ed accettare quindi la sfida della verifica e del cambiamento; o se, al contrario, vogliano nascondersi dietro l'accordo truffa del 31 maggio sulla rappresentanza, che Cgil, Cisl e Uil e separatamente Ugl, hanno sottoscritto con Confindustria.
Sarebbe grave se queste sigle non partecipassero alle elezioni per non essere giudicati dai lavoratori o, peggio ancora, se tentassero di ostacolare il libero esercizio del voto e della rappresentanza sindacale.
E' ora di farla finita con le chiacchiere: le centinaia di iscritti all’ USB in pochi mesi di attività e le quasi 2000 firme raccolte tra i lavoratori dell'ILVA a sostegno della lista della nostra organizzazione, stanno ad indicare che la strada del cambiamento radicale è condiviso dalla maggioranza degli operai.
La difesa a spada tratta della proprietà, sostenuta in questi anni da tante parti sindacali aziendali e nazionali, stride oggi ancor di più con la necessità di vero rinnovamento chiesto da lavoratori e cittadini di Taranto.
Le proposte dell’USB di nazionalizzazione, tutela del salario e dei posti di lavoro, e di difesa del territorio e dell'ambiente, sino a pochi mesi fa considerati “risibili” da sindacati, forze politiche ed istituzioni, oggi rappresentano l'unica via possibile che pone sullo stesso piano, risolvendoli, il tema del lavoro e quello della salute nella fabbrica e nella città.
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