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Ilva, prima di tutto la salute: nessun ricatto per Taranto!

Nazionale,

Lo scorso sabato, nella città di Taranto, si è tenuto il convegno organizzato dall’USB jonica sulla reale situazione della “trattativa” di cessione della più grande acciaieria d’Europa e sul ricorso avviato dagli Enti locali. Un convegno che ha visto la partecipazione di centinaia di Lavoratori e di Cittadini tarantini. Alla relazione introduttiva di Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB Taranto, sono seguiti gli interventi di Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto, Gabriele Buttinelli, ricercatore ISS-USB, Luciano Manna, Peacelink e Sergio Bellavita dell’Esecutivo nazionale USB Lavoro Privato.

Sin dal principio, si è entrati nel merito del convegno ribadendo che come USB non accetteremo mai i ricatti tra: lavoro e salute, vendita o futuro, e che non siamo più disposti a trattare a carte coperte, perché per troppi anni si è giocato sulla pelle di Taranto. Oggi, ancor di più, vogliamo garanzie concrete a tutela del territorio, di chi lo abita e dei Lavoratori. Sia il Presidente Emiliano che il Sindaco Melucci hanno, a loro volta, riaffermato a chiare lettere la necessità di dare al territorio le sacrosante e legittime tutele da ogni punto di vista.

Il Presidente della Regione, Emiliano: “Taranto non ce la fa più e la Regione ha preso atto delle necessità della comunità e ha deciso di seguirla affettuosamente, battendosi per i diritti dei cittadini finora violati” e che oggi “Negare l’esibizione del contratto di vendita è una cosa che non ha precedenti, in quanto si parla di una comune acciaieria e no di affari militari, per cui non ci dovrebbe essere alcun segreto da custodire. Ma a questo punto dobbiamo credere che il contratto contenga delle garanzie tali all’acquirente che sono sproporzionate e che porterebbero all’annullamento del contratto stesso. Siamo intenzionati ad andare avanti, non faremo un solo passo indietro, perché la trattativa avvenga alla luce del sole nella tutela della città e dei cittadini”.

Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto: “Se acquisiamo come punto di svolta gli accadimenti del 2012, nella vicenda lunga e complessa che ne è scaturita per l’Ilva e la città di Taranto, c’è un prima e un dopo, rappresentato dall’insediamento di questa amministrazione comunale. Ci siamo, naturalmente, sforzati di coniugare le esigenze dell’occupazione con i diritti inalienabili dei cittadini, ma, per la prima volta, ci siamo assunti il coraggio di scardinare il tabù per il quale salute e lavoro stanno sullo stesso piano. È ormai evidente che le questioni della salute e dell’ambiente, per la gran parte della nostra comunità, sono del tutto sovraordinate alle questioni del lavoro e degli investimenti. Il che equivale finalmente a tutelare prima di tutto proprio la salute dei lavoratori dello stabilimento. Ricordiamo a tutti che prima della forte presa di posizione degli enti locali, non erano prioritarie, nell’ordine del giorno dei tavoli romani su Ilva, questioni come la copertura dei parchi minerali, della bonifica dell’amianto e della valutazione del rischio sanitario. Riteniamo che i prossimi 15 giorni siano cruciali per ricercare un corretto equilibrio tra l’interesse pubblico e quello privato con la convinzione che ora debbano essere i potenziali investitori a fornire adeguate garanzie al territorio e non il contrario”.

Sergio Bellavita, USB Lavoro Privato nazionale riprendendo quanto esternato da Rizzo nell’introduzione ha evidenziato che “La storia Ilva, compresa tutta l’oscura vicenda della sua cessione, è la rappresentazione più fedele del livello di degrado del paese. Arcelormittal non è la soluzione per Taranto, come non lo era la famiglia Riva. L’USB ha il coraggio della verità anche quando tutto sembra andare in direzione opposta. Sosteniamo il ricorso della Regione e del Comune anche contro chi è supino agli interessi delle imprese. Taranto e i suoi cittadini hanno diritto a un risarcimento da questo paese e non permetteremo nuove speculazioni”.


USB Lavoro Privato