INTERVENTO USB AL CONSIGLIO TERRITORIALE
6 Luglio 2011 - PREFETTURA SALERNO
L’azione sindacale dell’USB muove dall’assunto di Baruch Spinoza, filosofo moderno della libertà, che vede il binomio libertà/necessità imprescindibili l’una dall’altra; per Spinoza infatti, necessità e libertà, natura e ragione si identificano.
L’universo dei lavoratori immigrati, le migrazioni contemporanee, nel nostro Paese, sul nostro territorio provinciale, vero regno della necessità, presentano una ricchezza di bisogni tali da costituire una sfida di civiltà e “sviluppo” per il nostro sistema sociale.
La risposta a questi bisogni indica e traccia processi sociali, culturali, economici che sono nello stesso tempo processi di innovazione di sistema e comportano vere trasformazioni strutturali degli assetti costituiti (politici, istituzionali, culturali); la dimensione del conflitto è immanente a tali processi, compito naturale dell’USB è quello di costruire organizzazione e rappresentanza diretta e dal basso coi lavoratori immigrati, mentre compito delle istituzioni democratiche è quello di sapere ascoltare, interloquire, negoziare, costruire risposte.
Le Istituzioni democratiche non muovono la loro azione da prospettive oscurantiste, xenofobe, e non inseguono teorie suggestive quanto anacronistiche di scontro fra civiltà.
L’agire democratico delle nostre istituzioni non può che ispirarsi ai principi costituzionali, dall’impegno a “garantire i diritti inviolabili dell’uomo, …alla richiesta di adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
“E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono lo sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese”.
L’attuale normativa sull’immigrazione non è conforme ai principi costituzionali, così come fatto rilevare più volte dalla Corte di Giustizia Europea, generando sofferenza sociale, degrado delle Istituzioni e del loro operato, sfruttamento del lavoratore immigrato, aumento della illegalità nel mondo del lavoro con migliaia di datori di lavoro che non versano allo Stato i contributi determinando la crisi finanziaria dello Stato.
I bisogni espressi dai lavoratori immigrati di riferimento dell’USB sono schematicamente riconducibili a:
- condizioni di lavoro
- casa
- salute
- trasporti
- formazione
La realtà delle condizioni di lavoro, dell’abitare, della salute e del rapporto con la sanità, dei trasporti e della formazione variano a seconda che il lavoratore/lavoratrice abbia o meno il permesso di soggiorno, ne abbia fatto richiesta e sia in attesa, abbia subito la doppia espulsione, sia del tutto irregolare.
Allo stato attuale riteniamo prioritario affrontare la questione delle centinaia di lavoratori in attesa di regolarizzazione nella nostra provincia. Per questi c’è un peso di sofferenza e di angoscia esistenziale che col passare del tempo si va facendo sempre più insopportabile. L’attesa di regolarizzazione è un purgatorio in cui la dignità dell’individuo è esposta ad ogni umiliazione ed angheria, sul lavoro – dove deve accettare qualsiasi condizione gli venga posta, salariale e di sicurezza – non può avere un contratto di affitto, della energia elettrica, dell’acqua, con maggiori difficoltà accede ai servizi sanitari.
Riteniamo che la trasparenza nella gestione delle pratiche di regolarizzazione sia indice di civiltà democratica, perciò il Consiglio territoriale e le istituzioni preposte devono porsi da subito quali interlocutori delle prassi di regolarizzazione facilitando e semplificando l’incontro, l’ascolto, il dialogo con i migranti. Conoscere le modalità con cui verrà applicato il Decreto che finalmente sblocca i permessi per coloro i quali avevano ingiustamente avuto l’espulsione ci sembra un momento importante di relazioni democratiche.
P/ USB IMMIGRATI SALERNO
Nicolò Quagliata