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'IN DEFENCE OF PUBLIC SERVICES...'

Roma,

USB Sanità alla Prima Conferenza Europea dei Sindacati del Pubblico Impiego

....... La frammentazione e l’introduzione massiccia del precariato, tanto da far convivere all’interno dello stesso reparto ospedaliero fino a 5 tipologie contrattuali diverse; le ignobili campagne mediatiche sulla “malasanità” e i “fannulloni”; i ripetuti episodi di violenza diretta agli Operatori dei servizi frontline; le direzioni aziendali sempre più autoritarie fino al, più grave, divieto di agire pienamente il diritto di sciopero, hanno finito per indebolire le battaglie nei posti di lavoro.

 

Battaglie per la difesa e la conquista dei diritti, del salario, della dignità; per migliori condizioni e sicurezza del lavoro; contro i licenziamenti e per la difesa del servizio sanitario pubblico e della sua qualità.

 

Battaglie nelle quali spesso arretriamo ma che sappiamo anche vincere, come nel caso della campagna nazionale ”siamo medici e infermieri non spie”.

 

Attraverso questo slogan, sostanziato dalla pratica quotidiana, abbiamo saputo rispedire al mittente una norma italiana, razzista e xenofoba, che voleva il personale sanitario in prima fila nella denuncia degli stranieri e migranti irregolari, per impedir loro di ricevere le cure d’urgenza negli Ospedali italiani, l’abbiamo fatto con la consapevolezza che il diritto alla salute o è per tutti/e o non è .

 

E’ necessario connettere le lotte, i lavoratori pubblici e i privati; i lavoratori e la cittadinanza; il piano nazionale ed europeo, perché è chiaro che la crisi – che noi non abbiamo prodotto ma che invece ci stanno facendo pagare cara - ha un’unica ricetta europea racchiusa nei piani di austerità che si stanno abbattendo sulle nostre vite.