COMUNICATO STAMPA
In migliaia in corteo fino al ministero delle infrastrutture. Il 22 maggio tavolo interistituzionale Governo / Regione Lazio.
Una lunga giornata di mobilitazione ha attraversato la città. Più di settemila persone si sono mosse dal quartiere di San Lorenzo e hanno raggiunto il ministero delle Infrastrutture, dopo aver toccato luoghi significativi come la sede di Lazioadisu e quella dell'Acer (associazione dei costruttori edili romani), a cui è stato consegnato l'avviso di sfratto dalla capitale.
Precari e studenti, migranti e inquilinato resistente hanno proseguito così il percorso dello tsunami tour per il diritto all'abitare iniziato il 6 aprile con l'occupazione di più di dieci stabili vuoti e inutilizzati, rispondendo anche al recente sgombero di Tor Tre Teste.
L'importante mobilitazione di oggi ha invaso per ore le strade di Roma e bloccato la mobilità intorno alla sede del ministero a Porta Pia, producendo la pressione necessaria che ha consentito di ottenere un incontro con il capo dipartimento infrastrutture dott. Crocco e la dott.ssa Pera, capo dipartimento politiche abitative.
Durante il confronto con i rappresentanti del ministero, i movimenti hanno insistito sulla necessità di un tavolo congiunto Regione/Governo; di una moratoria generalizzata degli sfratti, dei pignoramenti e degli sgomberi; della realizzazione immediata di un piano straordinario di case popolari.
Una prima risposta è arrivata nel tardo pomeriggio, quando l'assessore regionale alla Casa Refrigeri e il ministro alle Infrastrutture Lupi hanno concordato l'apertura di un tavolo inter-istituzionale già fissato per il 22 maggio, comunicandolo ai movimenti di lotta ancora mobilitati sotto al ministero. All'incontro inter-istituzionale governo / regione Lazio seguirà – ha ufficializzato lo stesso Refrigeri – un nuovo incontro fra i movimenti per il diritto all'abitare ed il governo regionale, anche con la presenza dell'assessore al Bilancio Sartore.
Gli importanti sviluppi del conflitto generato dallo tsunami tour per il diritto all'abitare, prima con le occupazioni e le iniziative messe in campo a Dicembre, poi con la più recente giornata di riappropriazione del 6 Aprile, dimostrano chiaramente che la situazione di emergenza abitativa che Roma e tante altre città d'Italia stanno vivendo non può più aspettare: è necessario che questo tema diventi prioritario nell'agenda delle amministrazioni locali come in quella nazionale.
Questa è l'ora dei fatti: né i tentativi di criminalizzazione del movimento né le minacce di sgombero potranno avere la meglio su chi ha la necessità di riconquistare reddito e vita, ed è disposto ad andare fino in fondo per riprendersi direttamente ciò che gli viene negato.
Grazie alla lotta qualcosa comincia a muoversi. A questo punto chiamiamo tutti e tutte a ragionare insieme sulla necessità di costruire una grande mobilitazione nazionale per il diritto alla casa e al reddito nel prossimo mese di ottobre. Un'occasione per condividere questa proposta viene offerta dall'appuntamento del 1 e 2 giugno in via del Porto Fluviale dove si svolgerà un incontro nazionale della rete “Abitare nella crisi”.
Non ci fermeremo proprio ora, anzi crediamo sia il momento di connettere con più forza le tante battaglie che quotidianamente si dispiegano sui territori.
Contro la precarietà, le nostre lotte sono sempre più forti delle vostre speculazioni e dei vostri profitti!
Tsunami Tour per il diritto all'abitare- Riprendiamoci la città!
Roma, 15 maggio 2013
COMUNICATO STAMPA USB
Manifestazione per la casa a Roma
USB: troppa polizia e nessuna soluzione per mettere un tetto sulla testa della gente
Si è tenuta oggi a Roma una manifestazione sul diritto all'abitare che si è svolta tranquillamente ed alla quale hanno partecipato migliaia di donne, uomini e bambini. Il problema della casa è ormai un dramma che coinvolge milioni di persone in questo paese. A ciò si somma un aumento della povertà sempre più accentuato che sta producendo una situazione di tensione che sfocia molte volte in disperazione, come è accaduto ieri a Ragusa dove un muratore disoccupato al quale una banca ha sottratto la casa per un mancato pagamento di 10.000 euro, si è dato fuoco.
USB esprime una forte protesta per la presenza massiccia di poliziotti, carabinieri e finanzieri in “tenuta da combattimento” con “mezzi di terra e di cielo” che stanno circondando in modo provocatorio e del tutto sproporzionato i manifestanti.
L'utilizzo di uno schieramento di forze dell'ordine come questo che, lo ribadiamo, è del tutto sproporzionato e fuori luogo, dimostra che questo governo e queste forze politiche intendono continuare ad affrontare le questioni sociali come un problema di ordine pubblico e non per ciò che rappresentano realmente.
E' ormai stridente la contraddizione tra le difficoltà della vita quotidiana di milioni di persone e le preoccupazioni della politica, lontane migliaia di chilometri dai problemi della gente.
USB Unione Sindacale di Base
In marcia: "Vogliamo casa e reddito"
vernice rossa contro una banca
Manifestazione dei Movimenti per il diritto all'abitare. Lo slogan: "Riprendiamoci tutto". Imbrattate le vetrine delle filiali Unicredit in viale delle Province e viale Ippocrate
In marcia da piazzale Tiburtino, a Roma, per il corteo organizzato dai Movimenti per il diritto all'abitare: direzione ministero delle Infrastrutture. Dopo l'ondata di occupazioni partita il 6 dicembre 2012 e del 6 aprile 2013 con lo 'Tsunami tour', e i conseguenti sgomberi da parte delle forze dell'ordine, ora i movimenti continuano a chiedere politiche abitative adeguate, o "continueremo ad occupare". Uno degli slogan più gettonati è "Riprendiamoci tutto". "Siamo 5 mila", ripetono i partecipanti, tra i quali molti extracomunitari. Prima della partenza del corteo sono stati fatti scoppiare alcuni petardi e acceso fumogeni colorati. Sullo striscione di apertura si legge: "Una sola grande opera: casa e reddito per tutti".
Si sono uniti anche gli studenti, provenienti dalla Sapienza, e che hanno occupato la sede di Laziodisu in via Cesare De Lollis. Lungo il percorso c'è stato il lancio di vernice rossa contro una sede della banca Unicredit in viale Ippocrate, come azione dimostrativa messa in atto da un gruppo di manifestanti. Poco più avanti, in piazzale delle Province, un altro episodio: quattro persone sono uscite dal corteo con il volto coperto da maschere bianche e hanno lanciato dei palloncini con della vernice bianca contro le vetrate dell'istituto di credito.
Davanti alla sede dell'associazione dei costruttori in via di Villa Patrizino è stato attaccato uno striscione con la scritta 'Acer vi sfrattiamo'. Il corteo si è fermato per alcuni minuti di fronte allo stabile accendendo fumogeni e urlando cori di insulti. Un cordone di forze dell'ordine, posto alla fine della via, ha obbligato poi i manifestanti a tornare indietro, dirigendosi in viale del Policlinico, diretti verso il ministero delle Infrastrutture. Nella zona il traffico è in tilt.
Alla partenza i blindati delle forze dell'ordine hanno aperto il corteo. Chi sfila se l'è presa con il governo, i palazzinari e con il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a cui vengono rivolti insulti, ma anche inviti ad occuparsi del problema casa: "Non si possono pagare mille euro al mese per l'affitto, per questo le case ce le siamo prese".
Dura la reazione del primo cittadino: "I movimenti cosiddetti antagonisti stanno cercando di condizionare la nostra campagna elettorale con ripetuti atti di violenza e illegalità, di fronte a cui tutte le forze politiche devono prendere nettamente posizione. Chiedo al Prefetto e al Questore di intensificare tutte le azioni di contrasto contro il fenomeno delle occupazioni abusive e contro chi utilizza l'illegalità e la violenza come strumento di lotta politica".
Arrivati davanti al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in via Nomentana, i manifestanti hanno invece creato un cordone con gli striscioni, mentre le forze dell'ordine si sono schierate all'ingresso del palazzo. Il corteo ha occupato l'intero piazzale di Porta Pia facendo partire cori contro l'amministrazione comunale e le forze dell'ordine e rivendicando il diritto alla casa e alla protesta. Alcune persone hanno aperto delle piccole tende, a simboleggiare le loro future abitazioni se venissero sfrattati. Per quanto riguarda la mobilità, sono state riattivate le linee tram 3 e 19. Ancora deviate, invece, le linee bus 71, 88, 223, 310, 490, 491, 492, 495 e 542.
Alcuni rappresentanti dei coordinamenti di lotta per la casa hanno poi incontrato il capo del dipartimento infrastrutture e il capo dipartimento delle politiche abitative per chiedere una moratoria sugli sfratti e risorse per l'emergenza casa. Inoltre è stata chiesta l'apertura di un tavolo interministeriale con Infrastrutture ed Economia.
(15 maggio 2013