Venerdì 19 giugno si è svolta l’assemblea USB sul problema del mansionismo che ha visto una larghissima partecipazione dei lavoratori delle aree A e B di molte regioni.
L’assemblea è stata indetta per fare il punto sui lavori della Commissione paritetica per la revisione dell’Ordinamento professionale con Luigi Romagnoli, componente della delegazione USB Pubblico Impiego in sede Aran.
Romagnoli ha riferito sull’andamento dei lavori e presentato il documento riassuntivo delle varie proposte fatte dalle OO.SS. e dalla stessa ARAN, sottolineando che quanto emerge comporterebbe un’ingiustificata penalizzazione soprattutto dell’area B, dove il mansionismo è una realtà presente non solo in Inail, ma in molte amministrazioni delle Funzioni Centrali.
Attualmente, dopo la prima riunione all’ARAN, si sta procedendo ad un confronto intersindacale dove USB ha confermato la disponibilità a valutare qualsiasi proposta che garantisca la possibilità a tutti i lavoratori, a partire dai mansionisti, di poter avere l’opportunità di un concreto percorso di carriera, superando quelli che sono gli attuali ostacoli previsti dalla normativa vigente e che costringono l’Amministrazione a bandire concorsi solo per chi è in possesso del titolo di studio, con modalità che non tengono conto della professionalità acquisita in tanti anni di mansionismo e per posti assolutamente insufficienti a garantire a tutti il riconoscimento di un doveroso passaggio.
Romagnoli ha poi chiarito le serie difficoltà a fare sintesi tra gli ordinamenti professionali dei “vecchi” comparti Agenzie Fiscali, Ministeri ed EPNE molto diversi tra di loro a causa della diversa evoluzione dei modelli organizzativi. Così come ha ribadito la necessità di reperire le risorse per finanziare il nuovo ordinamento professionale.
Nel suo intervento Anna Orrei, coordinatrice regionale USB-Friuli, ha rappresentato concretamente la realtà del mansionismo anche lavorando in smart working e ha inoltre fornito le informazioni relative ai bandi di concorso per l’area C, sia interno che esterno.
Secondo quanto riferitoci dall’Amministrazione sul concorso esterno per la posizione C1, è prevista tuttora la preselezione per circa 74.000 concorrenti, elemento che comporta serie criticità di svolgimento in questa fase di emergenza, su cui l’amministrazione sta lavorando attraverso contatti col Formez.
L’amministrazione prevede di bandire il concorso interno per l’area C per 162 posti entro il 2020, ammettendo solo chi è in possesso della laurea secondo le percentuali previste dalla Legge Madia.
Molti dei partecipanti all’assemblea hanno posto quesiti: in particolare sono state poste domande sulla possibilità di fare ricorsi per vedersi riconosciute le mansioni, che per la USB non rappresentano la soluzione al problema, neanche sotto il profilo individuale, visto che il giudice potrà solo riconoscere eventualmente il diritto, limitato temporalmente, alla differenza retributiva e non la posizione giuridica del profilo superiore. Oltre al fatto che l’esito dei ricorsi è completamente disomogeneo sul territorio nazionale.
L’intervento di Teresa Pascucci, coordinatrice regionale USB-Lazio, ha posto l’attenzione sulla necessità di continuare le iniziative comuni contro il mansionismo, a partire dal rinnovo delle richiesta di un confronto tra una delegazione dei mansionisti con il Presidente e con il neo CDA dell’Istituto, e la ripresa dell’iniziativa sulla richiesta alla dirigenza di struttura del funzionigramma, documento che fotografi l’effettiva funzione svolta dai singoli lavoratori all’interno delle strutture Inail, allo scopo di rendere esplicite le mansioni superiori svolte dai lavoratori e dalle lavoratrici delle aree A e B.
Riportiamo infine alcuni chiarimenti dati a fine assemblea:
- il superamento del fuori ruolo per tutto il personale dell’area A che, con la determinazione dei fabbisogni, è entrato a tutti gli effetti nell’organico dell’Istituto.
- la questione del mancato riconoscimento del ticket in smart working: l’Amministrazione ha richiesto un parere al Mef senza ottenere alcuna risposta.
Sulla questione dei buoni pasto è stato ribadito l’impegno della USB alla difesa della retribuzione di tutti i lavoratori del comparto, anche attraverso un intervento sulla ministra Dadone, per riportare a omogeneità gli ingiustificati diversi comportamenti assunti a riguardo dalle varie amministrazioni pubbliche. In ogni caso, USB ha chiesto di porre la questione all'ordine del giorno della riunione tra Amministrazione e OOSS prevista per il 26 giugno.
Nel trarre le conclusioni e sottolineando la soddisfazione per la partecipazione all’assemblea, Daniela Mencarelli ha ribadito la necessità di fare fronte comune nella lotta per il superamento del mansionismo, non sprecando questa irripetibile occasione di costruire l’ordinamento professionale che fisserà i futuri inquadramenti professionali per i prossimi 20 anni, rinunciando a pensare che la soluzione possa essere quella di una incerta battaglia individuale, ma pensando piuttosto ad una lotta collettiva che richiede la partecipazione attiva di tutti gli interessati nella difesa dei propri diritti.
Un modo di agire che la storia sindacale ci insegna essere la modalità di lotta giusta e vincente.
Roma 22 giugno 2020
USB PI Inail