Preparata da una partecipata assemblea e da un'articolata piattaforma rivendicativa, la giornata di mobilitazione dei lavoratori dello stabilimento INALCA (gruppo Cremonini) di Ospedaletto Lodigiano si è conclusa con un accordo che mette in discussione un modello di organizzazione del lavoro fondato su ritmi massacranti e sull'autoritarismo, nonché con il pieno riconoscimento dell’Unione Sindacale di Base, una soggettività sindacale ramificata in tutti i reparti dell'impianto costituita dall'amalgama di giovani e anziani lavoratori stanchi dei compromessi che hanno consentito il verificarsi di condizioni di lavoro non più sostenibili.
Le lunghe file di TIR fermi nei piazzali e lungo le strade hanno testimoniato la determinazione messa in atto in questa vertenza, determinazione che ha prodotto un esito positivo.
Il gruppo Cremonini è attualmente la terza azienda leader in Italia nel settore alimentare, prima a livello europeo in quello delle carni bovine; con 12.500 dipendenti ha costruito un impero economico da 3.500 miliardi di euro di fatturato annui grazie allo sfruttamento brutale dei lavoratori.
L'accordo sottoscritto ieri tra USB e INALCA/Cremonini mette fine al continuo incremento dei ritmi - un modo di produrre che ha causato incidenti e diffuse patologie professionali - definisce un percorso di confronto nel quale risolvere i problemi legati all'organizzazione del lavoro, agli inquadramenti, alla sicurezza, e prevede inoltre un risarcimento per i tirocinanti esclusi dalla pianta organica.
La lotta dei lavoratori ha consentito il pieno riconoscimento di USB con tutte le prerogative di legge: R.S.A., diritto di assemblea e di informazione interna all'azienda mediante bacheca sindacale.
Non è che un inizio, l'unità, l'entusiasmo, la conoscenza del proprio lavoro, faranno il resto; in Cremonini l'aria cambierà.
USB Lavoro Privato