Si è svolto ieri Ministero del lavoro l’incontro tra una delegazione di Tirrenia CIN e USB nazionale Mare e Porti alla presenza dellla Direzione generale dei rapporti di lavoro del Ministero, quale seconda fase delle procedure obbligatorie di conciliazione primo di uno sciiopero.
USB ha chiesto l’attivazione dell’incontro sui temi sconttanti relativi alla decisione da parte della dirigenza di chiudere gli uffici amministrativi di Napoli e Cagliari sia sui paventati esuberi di personlae in caso di mancata proroga dell’attuale regime di continuità marittima.
Questi incontri sono formalità obbligatorie previste dalla legge 146/90 sullo sciopero dei servizi essenziali, ma possono sempre essere uno spunto di costruttivo e momenti utili per le negoziazioni. Purtroppo Tirrenia CIN ha confermato null’altro che la medesima storiella raccontata già durante i precedenti incontri: la chiusura degli uffici amministrativi è solo una riorganizzazione necessaria per “evitare doppioni”, che tale scelta non produce esuberi dato che il personale sarà ricollocatio a Livorno, Portoferraio o Milano mentre la proroga della continuità marittima è ncessaria per confermare l’attuale operativo e e gli organici.
A noi sembra che la compagnia ccontinui a sottovalutare pesantemente la situazione in atto, in un contesto dove ogni giorno si leggono notizie preoccupanti dal lato dell’esposizione finanziaria del gruppo Moby.
La chiusura di una base che esiste “solo” da più di 80 anni, che fa parte della storia della marineria italiana, depaupera il patrimonio professionale e umano di una Compgnia che ancora detiene la continuità marittima e sostiene l’intero gruppo di Onorato.
E’ un segnale pessimo che si da all’esterno oltre che un licenziamento mascherato di 63 persone, altro che “non ci sono esuberi”.
Si tratta, a nostro avviso, di un altro espediente per tirare a campare mentre non ci prepara adeguatamente alla sfida della prossima continuità marittima. Rimane forte l’impressione di una compagnia che non investe a sufficienza per preaparare il futuro.
Un esito dell’incontro che, per quanto scontato, comunque conferma le nostre convinzioni che debba essere avviata la vera e propria vertenza per il futuro dei lavoratori Tirrenia Cin, dal primo all’ultimo nessuno escluso, con tutti i mezzi a disposizione della nostra Organizzazione Sindacale.
Come è nostra prassi, valtueremo insieme alle strutrure aziendali e ai lavoratori come procedere all’indizione del primo sciopero della vertenza.
USB non rimarrà a guardare o aspettare che la situazione precipiti.
21 dicembre 2019