Lavoratori, nell’incontro con il ministro della funzione pubblica si è parlato dell’esigenza reale di aprire un dialogo tra le parti che si prefigge come obiettivo il tentativo di risolvere alcune problematiche del CNVVF. Con riferimento primario rivolto all’apertura della piattaforma contrattuale, attualmente bloccata.
La ripresa di un dialogo continuativo tra le parti è volta a migliorare le relazioni sindacali da tempo interrotte. Quindi si è arrivati alla conclusione che già dal prossimo 10 settembre, ci sarà il primo incontro dove si parlerà di previdenza sociale.
Ci è stato rivolto un invito, con scadenza massima il 10 settembre, dove dobbiamo inviare un ipotetico nostro calendario di priorità. Il ministro comunque, malgrado il tentativo d’apertura, non ha dato molto spazio alla possibilità di spaziare; chiedendoci di contenere le nostre richieste d’indirizzo ad un orizzonte obiettivo. A dire del governo, non possiamo pensare di smontare più di tanto il nostro attuale inquadramento, ma solo possiamo tentare di smussare qualche angolo.
Noi come USB abbiamo espresso il già nostro parere negativo a che la categoria sia dentro le dinamiche di un comparto a regime pubblicistico, con tutto che da ciò ne consegue.
Abbiamo criticato l’impianto normativo dettato dalla L.252 la quale, attraverso il groviglio legislativo del DL.217, del regolamento di servizio, dei decreti attuativi ecc… ha di fatto ingessato il soccorso tecnico urgente; a riprova di ciò abbiamo fortemente criticato il nuovo dispositivo di soccorso quale esempio calzante del nostro attuale stato di disaggio.
Abbiamo proposto il rilancio del settore che deve inevitabilmente passare attraverso la riforma della protezione civile e che deve vedere i vigili del fuoco fuori dagli schemi di un ministero con il portafoglio come lo è quello attuale dove ci troviamo.
Abbiamo evidenziato come l’attuale sistema è ormai collassato e divenuto precario, e di come si stia cercando di creare una nuova pseudo-stabilizzazione (si parlava di decidere una eventuale soglia d’età) senza tenere conto di dati oggettivi come la reinternalizzazione dei nostri servizi; condizione che di fatto garantirebbe l’assorbimento e l’abbattimento del precariato attraverso l’assunzione e non l’ulteriore divisione.
Si è evidenziato come il nostro groviglio normativo non ha mai permesso a che la categoria sia riconosciuta in funzione della sua oggettiva professionalità, che ha nostro pensare è unica e non paragonabile ad altre realtà che ci circondano. Quindi si è chiesto di considerare l’ipotesi da noi sempre sostenuta di collocare i vigili del fuoco attraverso l’ottica di categoria altamente usurante (proprio in funzione della nostra unicità).