REPORT INCONTRO NAZIONALE MOVIMENTO MIGRANTI E RIFUGIATI
All’incontro nazionale, convocato dal Movimento Migranti e Rifugiati in data 7 luglio 2013 a Bergamo, hanno preso parte delegazioni provenienti da Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Milano, Trento, Torino, Pisa e (mancava la delegazione di Massa Carrara causa imprevisto) ovviamente Bergamo. Quindi oltre una cinquantina di persone tra attivisti / militanti antirazzisti, rifugiati, migranti ed italiani.
La riunione è stata introdotta dal Comitato Abitanti di Zingonia di Bergamo che, oltre al saluto di benvenuto ai partecipanti all’incontro, ha ripercorso il processo di lotta del Comitato che insieme a vari militanti del sindacalismo e movimenti sociali si sta opponendo alla demolizione delle loro case attraverso presidi, volantinaggi d’informazione e contro-informazione. Hanno fatto notare che si tratta di un operazione di speculazione edilizia che vede protagonisti la Regione Lombardia, la Provincia di Bergamo, i Comuni di Boltiere, Ciserano, Osio Sotto, Verdellino, Verdello e l’ALER di Bergamo (soggetto attuatore). Sono in programma varie iniziative di lotta per il diritto all’abitare e contro la demolizione degli appartamenti comunemente detti Torri di Zingonia.
Dopo questa breve presentazione, si è passati all’oggetto dell’incontro: il percorso di una mobilitazione nazionale e la carovana Europea Diritto di asilo No Dublino II.
Le ragioni di che hanno portato a queste proposte sono state illustrate nel corso dell’incontro sottolineando la centralità dell’antirazzismo e la questione della dignità come elemento di collegamento e di connessione tra i bisogni dei rifugiati, dei migranti, dei senza casa e la lotta per il reddito ed il lavoro in generale, temi anch’essi di grandissima rilevanza.
Un collegamento delle lotte che ricomprende la specificità del tema dei diritti dei migranti e dei rifugiati all’interno di un percorso più ampio come quello del diritto all’abitare e contro lo sfruttamento dei lavoratori in generale. Quindi la centralità della lotta per la cancellazione della legge Bossi-Fini che vuol dire anche lo scollegamento tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno. E la chiusura immediata dei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE), autentiche prigioni etniche (chiamate inizialmente Centri di Permanenza Temporanea), istituite nel 1998 con la legge Turco-Napolitano a scapito della libertà di movimento delle persone.
Sempre nel corso della riunione i vari interventi, soprattutto dei rifugiati, hanno richiamato l’importanza di guardare oltre l’Italia, che dopo oltre 150 anni di storia non ha una legge organica dignitosa sull’asilo, attraverso l’allargamento del terreno delle lotte sul tema dell’asilo presso le istituzioni internazionali come il Parlamento Europeo e l’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’ONU. Perché mentre l’Europa nega l’accesso all’asilo attraverso il regolamento Dublino II, la Convenzione di Ginevra del 1951 risulta arretrata dal punto di vista di chi oggi viene definito rifugiato. Perché oltre alla nazionalità del richiedente non viene presa in considerazione quella del “luogo di residenza” della persona stessa? Questo è stato uno degli elementi di esclusione di molte persone giunte in Italia dalla Libia, della quale non erano originari, in seguito alle rivolte avvenute (Libia, Tunisia) sulla sponda sud del Mediterraneo nel 2011.
Questa consapevolezza e presa di coscienza costituiscono il motore di un protagonismo che sta coinvolgendo centinaia di migliaia tra rifugiati, migranti e militanti.
Da qui la necessità di elaborare “dei dossier” col contributo di esperti/avvocati, da utilizzare come strumento di informazione, sensibilizzazione, rivendicazione e di lotta soprattutto a partire dai territori, a livello nazionale ed internazionale.
Quindi un percorso che dovrà coinvolgere e rendere partecipi tutti i movimenti sociali da quelli per il diritto all’abitare, passando dal mondo del sindacalismo conflittuale e indipendente, degli studenti, dei precari e dell’associazionismo antirazzista/laico e religioso che sostiene le rivendicazioni dei migranti e dei rifugiati.
Sulla base di questa breve sintesi, l’incontro, che è stato partecipato e ricco di analisi, si è concluso con le seguente decisioni:
Ø Le giornate del 18 e 19 ottobre 2013 con Sciopero e Manifestazione nazionale a Roma. Durante quei giorni si propone di occupare una piazza ed allestire delle tende da parte dei rifugiati, dei migranti e degli attivisti antirazzisti e si allarga l’invito a tutto il vasto arcipelago dei movimenti e delle associazioni.
Ø Per una gestione condivisa delle giornate del 18 e 19 ottobre 2013, si fa appello ai movimenti per il diritto all’abitare e al sindacalismo conflittuale per una riunione a breve.
Ø L’organizzazione della prima CAROVANA Europea il Diritto di asilo No Dublino II nel mese di marzo 2014 verso Strasburgo sede del Parlamento Europeo. Tale iniziativa, sul piano operativo, avrà una dislocazione (iniziale) territoriale/regionale come ad esempio: il Sud (Napoli), il Centro (Roma), il Nord-Est (Bologna), il Nord-Ovest (Torino). A queste città/regione si aggiungeranno altre realtà come la Sicilia/Isole e il Centro Nord al fine di garantire la massima partecipazione sia dal punto di vista politico che operativo.
Ø Viene elaborato un dossier in vista della CAROVANA Europea sul Diritto di asilo No Dublino II.
Ø Viene convocata una riunione, da tenersi in Italia a breve, con le realtà internazionali per una maggior condivisione della CAROVANA.
Ø Viene creata una mailing list al fine di rendere operativa la comunicazione.
Ø La prossima riunione è convocata a Roma Sabato 21 settembre 2013 dalle ore 14.30 presso METROPOLIZ Via Prenestina 913 Roma.
La riunione si è conclusa rivolgendo UN PENSIERO a Nelson Rolihlahla Mandela detto Madiba. “Non siamo ancora liberi, abbiamo solo raggiunto la libertà di essere liberi” Nelson Mandela
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"Etre libre, ce n'est pas seulement se débarrasser de ses chaînes; c'est vivre d'une façon qui respecte et renforce la liberté des autres" Nelson Rolihlahla Mandela