Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Industria

Industria: sciopero 21 ottobre


Orario, salario, diritti, stato sociale. In un decennio grazie ai diversi governi, alle scelte di Confindustria, alle politiche dell’Unione Europea ed alla complicità di CGIL CISL UIL il lavoro è sempre più povero e precario. A intere generazioni è precluso il diritto a costruire la propria vita, mentre chi lavora si confronta con condizioni sempre più difficili, tra licenziamenti e attacco continuo ai diritti.

Con il pretesto del debito pubblico e dei dettami della Unione Europea si tenta di liquidare il diritto alla sanità pubblica, all’istruzione. La legge Fornero che ha cancellato le pensioni , grazie all’indecen- te accordo governo CGIL CISL UIL che costringe i lavoratori a fare un mutuo per andare in pensione, resta intatta.

Mentre i contratti nazionali sono ormai strumenti nelle mani delle imprese per imporre un peggio- ramento delle condizioni di lavoro e di vita.
Contratto metalmeccanici a perdere
Lo stesso rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici si avvia a scambiare la ritrovata uni- tà tra FIM FIOM UILM con un salario ridicolo, il welfare contrattuale per aiutare la cancellazione dello stato sociale, l’accettazione integrale degli accordi capestro del 2009 e del 2012 con il loro por- tato amaro su malattia, flessibilità e deroghe. Non solo non si recupera l’inflazione reale ma si restituisce parte del salario ottenuto nello scorso contratto mentre le imprese macinano profitti e incassano i benefici della legislazione Renzi contro i diritti del lavoro.


REFERENDUM: SCONFIGGERE IL DISEGNO AUTORITARIO, RIAPRIRE LA PARTITA
C’è una ragione in più per incrociare le braccia il prossimo 21 ottobre. Il tentativo di Renzi di stra- volgere la costituzione per mettere un uomo solo al comando rappresenta l’altra faccia dell’auto- ritarismo che vogliono imporre ai lavoratori nelle imprese. Per queste ragioni sommergere di NO il governo significa riaprire la partita sociale sulla condizione di milioni di lavoratori e lavoratrici.


USB DICE NO E PROPONE LA MOBILITAZIONE GENERALE
Solo se il mondo del lavoro si riprende la parola le politiche a senso unico di governo e padroni po- tranno essere sconfitte. Il paese può cambiare.

FACCIAMOLO INSIEME


IL 21 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE per la difesa dei diritti del lavoro e dello stato sociale, per difen- dere ed applicare la Costituzione del 1948, per dire basta al governo Renzi e al massacro sociale.


IL 22 OTTOBRE NO RENZI DAY, manifestazione nazionale a Roma per dire NO alla Controriforma Co- stituzionale ed a tutti i suoi autori.


USB LAVORO PRIVATO