Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

ministero nazionali

Infrastrutture e Trasporti: La "spending review" viene da lontano


 

Gli ultimi incontri con l’Amministrazione del Ministero Infrastrutture e Trasporti sono stati quelli che tutto il personale dei nostri uffici, sul territorio nazionale, aspettava da tempo per cominciare ad avere qualche indicazione sul futuro del posto di lavoro e degli spostamenti che derivavano per l’applicazione della prima parte della Spending Rewiev (nome di una legge che tradotta in italiano vuol dire “tu perdi il posto di lavoro mentre io privatizzo”). Nel primo incontro del 26/09/2012 il Responsabile del personale Dott. Arredi ha dato informazioni a tutti i sindacati sulla chiusura degli uffici degli ex LLPP mentre il successivo 02/10/2012 con la presenza dell’Ing. Fumero, quale rappresentante del Dipartimento TT, la lista degli uffici in chiusura si è completato con le sedi della parte Trasporti. I due responsabili hanno più volte specificato che queste informazioni sono provvisorie e potranno subire delle variazioni, ma sapendo ormai da tempo che la “provvisorietà” è diventata una realtà giornaliera ed ha colpito sempre i lavoratori, siamo orientati a essere certi che la situazione può solo peggiorare e probabilmente si aggiungeranno altre sedi da chiudere .

Ci saranno sedi che chiuderanno perché già da tempo era previsto e in questo caso l’Amministrazione dovrebbe spiegarci perché non è intervenuta nei tempi dovuti risparmiando dove era necessario e trovando fondi che come sempre non ci sono per intervenire sul salario accessorio, ristrutturazione, beni strumentali, straordinario, formazione ecc., e sedi saranno chiuse causando una crescita di presenza del personale in uffici che hanno già problemi di spazio per i dipendenti che ad oggi ci lavorano, con l’arrivo dei nuovi colleghi la situazione diventerà impossibile. Ma anche a questo problema l’Amministrazione ha trovato la giusta soluzione, la risposta è stata “…ci stringeremo un po’” : la serena affermazione di un capo famiglia che accoglie il viandante alla propria tavola. Peccato che questa visione romantica probabilmente non sarà letta così dal DL 81/08 e quando si verificheranno le condizioni precarie di igiene e sicurezza sui posti di lavoro, l’intervento delle ASL farà tornare alla realtà questa situazione della quale oggi non si vuole parlare.

Urge poi capire perché si vogliono chiudere sedi periferiche (Provveditorati - Gorizia, Pordenone, OOPP Sicilia) obbligando i lavoratori a spostarsi ma ignorando progetti esistenti che permetterebbero risparmi molto maggiori e senza scaricare sui lavoratori i disagi ed i costi di una “spending review” che già nel MIT sembra più orientata a soddisfare il “potente” che strilla di più, che ad un ragionato effettivo risparmio. Peraltro l'Amministrazione dice di voler rimandare ad una fase successiva gli interventi sulle sedi romane ma non parla dei costi oggi.

L’Amministrazione ha anche parlato degli esuberi continuando a rassicurare (quindi non siamo tranquilli) e dicendo che con i pensionamenti dovremmo assorbire questo problema, quindi non c’è da preoccuparsi. Vorremmo sapere senza nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione, la chiusura degli Uffici, il graduale invecchiamento dei lavoratori che li ALLONTANA sempre di più dalla pensione, come potremmo mantenere le nostre competenze? Come faremo a non perdere il posto di lavoro? Non vorranno per caso chiudere e privatizzare????.

Emblematica è nella lista degli uffici, la chiusura della sede della Motorizzazione di Via Casilina, ufficio aperto nel 1994 e attrezzato con le strutture più moderne rispetto agli altri sul territorio di Roma, sede di lavoro che doveva rispondere ad un bacino di utenza di più di 500.000 persone e che ha funzionato perfettamente per anni ma che da qualche anno ha subito sottrazioni di competenze, trasferimento di personale e ad oggi avendogli tolto l’ultima competenza che aveva (nazionalizzazioni) e avendo trasferito tutto il personale nella sede di via Laurentina, i pochi dipendenti rimasti non aspettano altro che la chiusura della sede. Bisognerebbe chiedere con quale intento i Direttori dell’UMC di Roma hanno operato affinché una sede che doveva adempiere ad un servizio pubblico, venisse lentamente portato all’inutilità, quale progetto voluto anche dai Dirigenti del Ministero ha permesso di rendere nullo un servizio sul territorio proprio mentre si perpetrava una campagna mediatica contro i dipendenti pubblici e a favore della privatizzazione dei servizi al cittadino.

Una domanda sorge spontanea:

Per caso il governo Monti non avrà preso spunto per la Spending Rewiev dalla “leggendaria” progettualità

della nostra Dirigenza?