Il caso della famiglia di Mohammed S, che oggi siamo qui a sostenere nella sua azione di resistenza, è emblematico della gravità della situazione di disagio abitativo di tante famiglie, sia italiane che migranti.
Mohammed è muratore, costruisce case per gli altri, ha cercato casa in affitto ed ha dovuto rinunciare, sia per i costi sia perché, troppo spesso, i grandi e piccoli proprietari immobiliari per pregiudizio non affittano alle famiglie di migranti.
L’unica possibilità che si è aperta davanti a Mohammed per avere un tetto sopra la testa è stata quella di accendere un mutuo, comprare un rudere a Mezzani Superiore, in Via Matteotti e ristrutturarlo a sue spese, visto che è un muratore in gamba e non gli manca la forza di volontà.
Con il lavoro suo, della moglie e di amici che lo hanno aiutato, il rudere è diventato una casa di tutto rispetto, dove poter vivere decentemente con la famiglia e i 3 bambini.
Tutto risolto? Purtroppo no, visto che la crisi del settore edile non gli ha garantito di poter continuare a lavorare come negli anni del boom e lui, pur essendo artigiano qualificato, non ha potuto garantirsi un reddito adeguato per sostenere la famiglia e continuare a pagare il mutuo. Da qui la messa all’asta dell’alloggio di Mezzani.
La casa che oggi viene messa all’asta ha però una particolare caratteristica che non può essere trascurata. E’ abitata da una famiglia che vuole restare unita e vivere nella casa conquistata con tanta fatica e spendendoci i risparmi di 22 anni di permanenza in Italia.
Non sarà facile, per chi volesse acquistare all’asta quell’alloggio, entrarne effettivamente in possesso.
Mohammed con i suoi rivendica il diritto di restarci dentro, di poterla usare, magari con un piano di rientro economico adeguato alla sua attuale situazione.
Anche l’ABI ha recentemente riconosciuto lo stato di necessità di tante famiglie sottoposte alle vessazioni del mutuo e sospenderà a partire dal mese di gennaio 2010 il pagamento dei ratei per le famiglie in difficoltà.
Peccato che le procedure di messa all’asta e conseguenti sfratti per mancato pagamento ratei siano già effettivi per tantissime famiglie da anni!!
Vista la situazione di crisi economica drammatica che colpisce tanti lavoratori è necessario il blocco degli sfratti e l’estensione retroattiva del pagamento delle rate di rimborso dei mutuo per le famiglie in difficoltà.
Nell’immediato non potremo che opporci alle procedure di sfratto sia ipotecario che per morosità per difendere un diritto, come quello ad avere un alloggio dignitoso, che viene molto prima delle pretese speculative di banche e palazzinari vari.
Presidio conferenza stampa oggi alle ore 15 presso l’Istituto vendite giudiziarie di Parma, via Traversante S. Leonardo 13/a
Diritti in casa, Rete di lotta per la casa Parma