Mentre la situazione del INL peggiora di giorno in giorno e nessuno dei nodi posti ha trovato una soluzione decente, CGIL CISL e UIL, a fronte dell’ennesima, tragicomica e offensiva proposta dei vertici del INL del 1 febbraio 2018, disarmano i lavoratori manomettendo lo stato di agitazione.
Perché?
Come nella favola di Esopo:
“... perché sono uno scorpione… è la mia natura.” Rispose lo scorpione alla rana.
Proprio cosi. Anni di “inciucio” ai danni dei lavoratori, ai danni di chi si era fidato ed aveva affidato a loro la propria rappresentanza; di contratti e accordi vergognosi sempre e comunque al ribasso fino all’ultima marchetta pre-referendum e la sottoscrizione del più vergognoso dei contratti, non possono portare a nulla di diverso, all’ennesimo tradimento.
E’ la loro natura.
Ma al di là delle complicità sindacali, come USB siamo convinti, e torniamo a ribadire, che la situazione in cui versa l’Ispezione del Lavoro in questo paese è il frutto di un preciso progetto politico sintetizzabile nella definizione di sé che l’ineffabile Poletti ha fatto il 18 aprile 2016, quando si è detto “il ministro delle imprese”.
Nessun lapsus freudiano, i fatti parlano da soli.
I diritti dei lavoratori devono essere cancellati di fatto. L’unica cosa che conta è l’emersione del lavoro nero, (questo solo perché costituisce un freno allo sviluppo economico) e recuperare l’evasione contributiva per sistemare i conti dello Stato.
Per raggiungere questo obiettivo occorre annientare l’Ispezione del Lavoro e non a caso l’INL è un frutto avvelenato del Jobs Act.
Come ampiamente previsto dall’USB, dopo un anno, nessuno dei nodi è stato sciolto ed i lavoratori degli Uffici dell’Ispettorato, mai come questa volta compatti, sono scesi in piazza, hanno organizzato presidi, interessato le Prefetture, i cittadini, gli organi di stampa, perché la denuncia delle loro condizioni di lavoro, fosse conosciuta, nell’interesse, certo, di loro stessi, ma anche a tutela dei lavoratori di tutto il Paese.
Ora non è pensabile ed accettabile che i comportamenti velenosi, di chi da sempre è complice di governi ed amministrazioni, possano riuscire nell’intento di vanificare la lotta.
L’UNIONE SINDACALE DI BASE NON HA REVOCATO LO STATO DI AGITAZIONE
L’USB, che da sempre si batte per il ripristino dell’intero impianto della legislazione sociale e del diritto del lavoro; per il rispetto della Costituzione repubblicana - nella consapevolezza che bisogna partire da quello che c’è, che occorre ripartire dai diritti dei lavoratori dell’INL per poter tornare a dare risposte ai bisogni dei molti - sollecita i lavoratori dell’INL a non abbassare la guardia e a proseguire nella lotta.
In questo momento, grazie all’azione di sabotaggio posta in essere da CGIL, CISL e UIL, coloro che sono rimasti, a dispetto di tutto e tutti, fermi nell’intenzione manifestata attraverso il rifiuto della messa a disposizione del mezzo proprio, vedono sminuita la loro azione e pesantemente depotenziata la sua efficacia; c’è indubbiamente la necessità che la lotta sia riorganizzata individuando nuove ed efficaci forme di protesta.
A questo proposito, l’USB, propone un incontro tra tutti i territori, senza alcuna distinzione di appartenenza o meno ad organizzazione sindacali, per individuare unitariamente il cammino da percorrere.
USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro
Aderente
alla FSM