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INL, USB: FRD2022 anche quest’anno sarà per il prossimo anno!

Roma,

Dieci giorni fa avevamo presentato precise richieste di modifica all’ipotesi di accordo FRD 2022 e, come temevamo, nulla è stato accolto da parte dell’INL.

Ci ritroviamo con un patto nazionale che consente di distribuire fino alla metà del salario accessorio secondo un sistema di valutazione del tutto arbitrario, sganciato da ogni possibilità di misurazione e contenimento. Un impianto ormai stratificato negli anni che incentiverà logiche di contrapposizione e divisione tra gli stessi lavoratori. Il tutto con il solito placet dei firmaioli incalliti.

In apertura di riunione riguardo la cd. “Reperibilità” imposta nel 2022 e nel 2023 senza alcuna volontaria adesione al personale ispettivo dell’ITL di Roma, questa O.S. ha ritenuto doveroso sottolineare la forzatura delle regole sull’orario di lavoro del personale ispettivo nonchè l’estraneità rispetto alla tipologia lavorativa prevista dall’art. 20 del CCNL Funzioni Centrali.

Abbiamo voluto ricordare che l’attività di U.P.G. è stata garantita su particolare insistenza (chiamamola così) di qualche magistrato che ha ritenuto gli ispettori tecnici a completa disposizione delle tre Procure che operano presso la provincia romana. Vista la natura della chiamata sarebbe opportuno che in questi casi si utilizzassero i fondi presso il Ministero della Giustizia per valorizzare il personale ispettivo precettato e non il salario accessorio di tutti i dipendenti dell’INL. O forse è arrivato il momento che agli ispettori venga riconosciuta una specifica indennità per l’esercizio delle funzioni di U.P.G., promessa che viene sempre sbandierata ma mai realizzata.

In ogni caso, nel ribadire che tale attività non può essere considerata come obbligatoria per il personale ispettivo né a Roma né altrove abbiamo ottenuto che la compensazione economica per il personale ispettivo romano fosse sganciata dall’istituto della reperibilità previsto dall’art. 20, sperando che in futuro nessun’altra Procura, magari a corto di personale, possa riferirsi alle condizioni poste dal CCNL Funzioni Centrali per fare ricorso alla disponibilità degli ispettori tecnici (e adesso ne contiamo qualcuno in più!).

Sul tema della tutela economica delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno aderito alle forme di protesta nel 2022, ci è venuta in mente la scena del film “I Vitelloni”, quella in cui il grande Alberto Sordi rivolgeva una fragorosa pernacchia ai lavoratori con gesto dell’ombrello annesso.

Vale la pena ricordare, se qualcuno lo ha dimenticato, che nell’aprile 2022 tutte le OO.SS. avevano chiesto che l’intero periodo di agitazione non incidesse sulla valutazione personale del dipendente e di neutralizzare la partecipazione alle azioni di protesta ai fini del raggiungimento degli obiettivi” (alleghiamo note sottoscritte da tutti).

Ora, oltre al fatto che dovrebbe valere la stessa logica anche per il 2023 visto il mantenimento dello stato di agitazione, c’è una ragione semplice e chiara per essere coerenti con quanto firmato unitariamente un anno fa: si sono invitati i lavoratori a rallentare la produttività e lo si sta facendo anche attualmente! Di fronte a questo ci sono coloro i quali se ne sono infischiati di aderire alle proteste e di rallentare l’attività degli uffici e chi, attraverso comportamenti che hanno inciso sugli obiettivi di gruppo e individuali, ha invece permesso A TUTTI di ottenere conquiste salariali come l’una tantum e la perequazione a regime dal 2023.

Ebbene, Cgil-Cisl-Uil-Confsal decidono oggi (il giorno dopo aver invitato alla mobilitazione) di sottoscrivere un accordo con il quale non si neutralizza un bel nulla relativamente alla valutazione personale e/o al raggiungimento degli obiettivi individuali. E su questo è necessario fare chiarezza: il raggiungimento degli obiettivi da parte di tutti gli uffici, comunicato dall’amministrazione, non protegge certo da pagelline inique i nostri colleghi, i quali sulle valutazioni individuali e comportamentali vedranno distribuiti fino alla metà del proprio salario accessorio.

Posto ciò si è firmato un vero e proprio maramao per chi ha scelto di mobilitarsi, magari non partecipando ad accessi serali, notturni nel bel mezzo di un’agitazione sindacale mentre il proprio dirigente ne ha tenuto conto penalizzandolo nella sezione della pagellina dedicata alla performance individuale o comportamentale. Un insopportabile sberleffo nei confronti di chi rifiutandosi di lavorare a cottimo con obiettivi numerici (previsione del tutto in contrasto con Direttiva di II livello) ha determinato la frenata del numero di ispezioni registrata nei primi mesi del 2022 e ha poi ricevuto valutazioni basse a causa della ridotta disponibilità individuale o della minor pesatura della propria partecipazione agli obiettivi di gruppo.

Si sarebbero potuti trovare meccanismi per proteggere chi ha rallentato la produttività degli uffici, proprio su invito dei sindacati, limitando ad esempio la percentuale della performance individuale (non più del 20%), considerando la presenza sui territori di dirigenti che continuano a premiare indisturbati il proprio cerchio magico e a dispensare valutazioni più secondo arbitrio che ragionevolezza.

Ancora, si sarebbe potuta distribuire l’intera quota ispettiva come il 25% al personale amministrativo, considerando la funzione esercitata e non la partecipazione a straordinari, serali o altro.

Oppure si sarebbe potuto ripensare all’intero impianto dell’FRD (sono passati 10 mesi dalla fine del 2022) creando un vero e proprio sistema indennitario per i dipendenti e smettendola finalmente con questa logica che mette sempre gli uni contro gli altri, con sommo beneficio di una classe dirigente che ha ottenuto la perequazione dell’indennità di amministrazione grazie soprattutto alle nostre lotte.

E invece si è scelto di avallare un accordo che avvantaggia chi continua a infischiarsene e a ripetere che “tanto non serve a nulla scioperare”, che “ci si perde sempre a protestare”, salvo poi avvantaggiarsi dei risultati positivi che le lotte, quelle degli altri, hanno portato anche nelle loro tasche.

Stiamo attenti, però, perché la coerenza paga e le firme contano e potrebbe capitare, come nel film di Fellini, che dopo la pernacchia e lo sberleffo la macchina vada in panne e i lavoratori si mettano all’inseguimento.

Roma, 20 ottobre 2023

USB P.I.

Coordinamento Nazionale INL-MLPS-ANPAL