La RdB Pubblico Impiego ha dichiarato lo stato di agitazione di tutto il personale dell’INPDAP e ha indetto per martedì 23 marzo una giornata di assemblee in tutte le sedi dell’Istituto durante le quali i dipendenti attueranno lo spegnimento simultaneo dei loro computer.
La protesta nasce dalla difficilissima situazione che si sta registrando a causa delle procedure del nuovo sistema informatico SIN, che mette a rischio anche il pagamento delle prossime pensioni. Un sistema che ha assorbito un’enorme quantità di risorse pubbliche ma che sta determinando disagi sia ai lavoratori che agli utenti.
A causa del SIN i lavoratori si ritrovano costretti ad espletare il loro lavoro con maggiori difficoltà e perdita di tempo e se da un lato devono fronteggiare il comprensibile risentimento dell’utenza per un disservizio di cui non sono responsabili, dall’altro vengono sottoposti ad un sistema di valutazione che li penalizza nel salario accessorio e li espone a possibili provvedimenti disciplinari anche rilevanti.
Mentre per un solo consulente informatico è stato speso più di 1.000.000 di Euro, il fondo incentivante la produzione degli oltre 7.000 dipendenti dell’INPDAP rischia di essere tagliato di 3.5 milioni di Euro. E mentre, come facile capro espiatorio, si mette all’indice dell’opinione pubblica il “fannullone” dietro lo sportello, non viene chiamato nessuno a rispondere per le fallimentari scelte adottate.
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