Per gestire tutta la mole di lavoro collegata all’invalidità civile, che oltre all’attività ordinaria di verifica dei verbali provenienti dalle ASL richiede oltre 200 mila verifiche straordinarie l’anno a seguito della legge di stabilità 2013, l’INPS fa ricorso a circa 700 medici in convenzione e a 500 medici interni.
“Una situazione già di per sé impegnativa, non di rado segnata da episodi che mettono a repentaglio la sicurezza degli operatori, che oggi rischia di esplodere sul piano del rapporto di lavoro”, denuncia Francesco Ammaturo, Presidente dell’ANMI-FeMEPA INPS, l’Associazione sindacale dei medici con la quale l’USB ha stretto un patto federativo.
“I medici convenzionati esterni - prosegue Ammaturo - hanno un contratto con l’INPS scaduto a dicembre del 2012 e continuano a lavorare senza contratto, in molte regioni anche senza retribuzione da gennaio di quest’anno”.
“Siamo al paradosso –sottolinea Ammaturo - l’INPS è chiamato a controllare la regolarità dei rapporti di lavoro nelle imprese private e poi impiega medici con contratto scaduto e senza continuità retributiva. Una situazione che inoltre già sta provocando notevoli disagi e ritardi per le persone disabili”.
Il Presidente dell’ANMI-FeMEPA INPS avverte l’ente: “Non sono più tollerabili altri ritardi. Chiediamo l’immediato pagamento delle competenze retributive, il rinnovo dei contratti e l’aumento del numero di medici INPS, per poter far fronte nel modo migliore possibile ad un lavoro delicato e quantitativamente rilevante”.
Aderente
alla FSM