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Inps Servizi, USB non accetta accordi al ribasso sullo smart working e non firma!

Roma,

Lunedì 17 si è tenuto l’incontro per l’accordo sullo smart working in Inps Servizi. Abbiamo avanzato proposte per migliorare la bozza iniziale, in parte accettate, ma su alcuni punti fondamentali, richieste raccolte dalle lavoratrici e lavoratori nel giro di assemblee, l’azienda ha trovato sponda da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni e non ha voluto mettere un euro in più.

USB ritiene indispensabile arrivare a un accordo che tuteli e normi la prestazione di lavoro a distanza ma questo non deve essere barattato al risparmio sulla pelle dei lavoratori!

Questo accordo diventa per noi irricevibile nella misura in cui il quantum economico di rimborso connettività rimane invariato a 20 euro al mese riproporzionati alle effettive giornate di lavoro, insufficienti per ricoprire le spese di connessione e le spese sostenute (come ad esempio elettricità ecc.), calcolate secondo l’inflazione a 90 euro. Malgrado l’azienda ammetta di ricavare un sostanziale risparmio sui costi di sede e servizi, non ha voluto aumentare il rimborso, e questo atteggiamento è irricevibile da parte di un’azienda a capitale pubblico.

I disservizi non dovuti al lavoratore (non solo blocco siebel e barra) a nostro parere devono essere a spesa dell’azienda, mentre l’accordo si limita a riproporre un aggravio a carico del lavoratore, non prevedendo alternative a carico aziendali a rol/permessi personali. Riteniamo irricevibile questa modalità che ricade in negativo solo e sempre sui lavoratori.

Inoltre nell'accordo è previsto che i TL lavorino “almeno” un giorno a settimana in Smart Working, senza tener conto delle problematiche di gestione e di organizzazione che vengono rappresentate dalle infrastrutture e sedi Inps, che rappresentano spesso un limite alla gestione stessa dell’operatività dei TL.

Inoltre l’azienda non ha ritenuto di allargare l’accordo anche ai colleghi neoassunti dell’HQ, riteniamo che su questo punto la chiusura dell’azienda sia immotivata essendo i lavoratori operanti nella stessa azienda, non è per noi accettabile una gestione che prevede differenze di trattamento tra colleghi.

Sulla bozza di accordo che l’azienda ci aveva presentato USB ha proposto delle modifiche che sono state valutate nelle fasi assembleari coi lavoratori:

  • L’accordo proposto prevedeva l’ingresso in web da parte dei tl senza consenso del lavoratore, tale accesso era previsto per 10 volte al mese: USB ha proposto di permettere gli affiancamenti solo a seguito di un consenso da parte del lavoratore e solo previo preventiva richiesta. Su questo punto l’azienda ha apportato la modifica richiesta, limitando l’affiancamento a 4 volte al mese per massimo 1 ora per ogni operatore.
  • L’accordo non menzionava il rimborso connettività, USB ha proposto un quantum economico di rimborso connettività di almeno 90 euro al mese, non riproporzionato sulle presenze. Su questo punto l’azienda non ha apportato alcuna modifica lasciando il quantum a 20 euro e riproporzionato.
  • L’accordo proposto non riportava specifiche in merito al disservizio tecnico in quando genericamente veniva indicato come “problema dovuto all'azienda” e prevedeva il recupero delle ore non lavorate con istituti personali o 1 ora al bimestre a carico dell’azienda. USB ha proposto la diversificazione delle problematiche e il totale carico dei disservizi con istituti retribuiti aziendali. L’azienda non ha accolto la proposta limitandosi a integrare l’accordo con il recupero delle ore in alternativa ai rol e ferie per i fermo sistemi superiori ad 1 ora.
  • L’accordo non menziona le sedi sul territorio nazionale. USB ha proposto l’inserimento nell’accordo ma non sono state ad oggi inserite.
  • L’accordo prevedeva l’impossibilità del lavoratore di ripristinare lo Smart Working dopo la revoca, USB ha proposto la sospensione e il ripristino dello SW, l’azienda ha accolto tale istanza valutando caso per caso il ripristino.
  • L’accordo proposto prevedeva scadenza a dicembre 2024. USB ha proposto il consolidamento dello Smart Working.
  • L’accordo prevedeva per i TL “almeno” un giorno in smart working. USB proponeva l’estensione ai TL dello SW al 100%. Su questo punto l’azienda non ha ritenuto ricevere la proposta.
  • L’accordo non è stato esteso ai neoassunti dell’ HQ. USB proponeva l’estensione dell’accordo anche a questi lavoratori. L’azienda non ha ritenuto necessaria l’equiparazione tra dipendenti.

Per questi aspetti per noi imprescindibili abbiamo ritenuto necessario non firmare questo accordo, non è nient'altro che un copia e incolla di quello che avevamo nelle precedenti aziende outsourcers.

È il momento di trattare al rialzo! Salario e dignità del lavoro subito!

USB Lavoro Privato - Telecomunicazioni